Al primo restyling, la Hyundai "Getz" s'è fatta più carina, con inediti gruppi ottici trasparenti, calandra ridisegnata e pochi altri particolari; soprattutto, s'è rinnovata sotto al cofano, con l'arrivo di due propulsori molto interessanti, in grado di rilanciarla anche sul piano delle prestazioni pure.

Da una parte, c'è il "1400" a benzina con quattro valvole per cilindro da 97 CV, che sostituisce il vecchio "1300". Dall'altra, l'ottimo turbodiesel "1.5 CRDi", un quattro cilindri (al posto del vecchio tre cilindri) common rail con turbo a geometria variabile. Con 88 CV e 215 Nm, la "Getz" a gasolio stacca uno "0-100" da 11,8 secondi e, soprattutto, segna riprese da record, con un "70-120" in quinta da appena 14,4 secondi. Il motore è elastico e gradevole, ma nel traffico sembra quasi troppo esuberante: appena si lascia la frizione, la "1.5 CRDi" scatta con un filo di gas.

La "Getz 1.4 16V", dal canto suo, pur con una ripresa in quinta per niente brillante (23,6 secondi nel "70-120"), ha un'accelerazione migliore di tre decimi, è più silenziosa in autostrada e soprattutto risulta meglio equilibrata (con 90 kg in meno sull'avantreno) e dunque più pronta alle sollecitazioni del volante, meno soggetta al sottosterzo e più reattiva nei test di stabilità. In pista, se l'è cavata meglio nei tratti di handling e nelle frenate su fondi differenziati; più rilassante della turbodiesel nella guida di tutti i giorni, ha abbastanza potenza per sorpassare in sicurezza.

La "Getz" convince per il buon rapporto qualità/prezzo e per la razionalità: è un'auto compatta (3,83 metri), con un design gradevole, che ha le proporzioni di una monovolume e una buona abitabilità. Due le versioni: "Style", senza fronzoli (come la regolazione elettrica degli specchietti, il bracciolo o i vetri elettrici posteriori), e "Active", che ha pure computer di bordo e telecomando per le porte, oltre a fendinebbia e airbag laterali.