La prima Toyota Yaris fu una vera rivelazione. La seconda, una conferma. E la terza? Rispetto ai tre metri e mezzo o poco più del modello originario, ci si avvicina "pericolosamente" ai quattro (3,89 per la precisione). Se è vero, poi, che la giapponesina vanta un display touchscreen, con tanto di connessione internet, da fare invidia a vetture di segmento superiore, ha perso la versatilità degli interni, uno dei suoi punti di forza considerando gli ingombri da citycar. Insomma, la terza Yaris è diventata un?altra cosa e mostra una certa voglia di normalità. Per la nostra prova, abbiamo scelto il 1.300 a benzina da 99 CV.

Caratteristiche. Dimensioni a parte, la Yaris rimane fedele alle sue proporzioni; ora, però, s?è fatta più spigolosa e scalfita, come tendenza impone. Più lunga delle rivali giapponesi (Nissan Micra e Suzuki Swift), ha raggiunto a tutti gli effetti dimensioni ?europee?. La rivoluzione in plancia era già stata presentata sulla Verso-S, rispetto alla quale, però, si differenzia parecchio: lo sviluppo orizzontale e ?schiacciato? della console dà un?impressione di maggiore larghezza. La leva del cambio è in basso, davanti al tradizionale freno a mano. Quasi introvabili e difficili da raggiungere le prese Usb/Aux, nascoste nella parte alta del cassetto portaoggetti. Nel complesso, si ricava una discreta impressione di qualità, anche se al tatto si scopre che le plastiche, in materiale definito ?soft touch?, sono rigide. E se il volante, una volta sbloccato, offre un?escursione tutto sommato modesta, stupiscono le regolazioni del sedile, che mettono a proprio agio piloti di ogni taglia.

Spazio di bordo. Con un passo di 2,51 metri (contro i 2,45 di prima), c?è più agio per le gambe dei passeggeri dietro. Casomai, il difetto è la linea spiovente del tetto, che porta via qualche centimetro sopra la testa, problema aggravato dall?eventuale scelta del tetto panoramico (optional). Dietro, inoltre, persino sulla ricca Style mancano di serie gli alzacristalli elettrici. Un?ultima annotazione riguarda le cinture di sicurezza: non sono più offerte regolabili in altezza. Addio, infine, al divano scorrevole e al bagagliaio a fisarmonica: ora lo spazio è identico a quello delle principali concorrenti: 275 litri, come su Corsa, 207 e Polo.

Prestazioni. Le prime sensazioni, al volante della Yaris 1.3, sono quelle di un?auto facile e intuitiva, agile, migliorata sotto diversi punti di vista, però non brillantissima. Nonostante i 99 CV, il motore sembra quasi pigro, soprattutto nella zona al di sotto dei 3.000 giri. I risultati in pista, comunque, sono più che dignitosi: sullo "0-100" impiega 11,3 secondi, mentre per la ripresa da 70 a 120 all?ora in sesta le occorrono 31 secondi a minimo carico, un risultato modesto, anche a causa delle marce lunghe, pensate per contenere i consumi. Quando si schiaccia sull?acceleratore e si superano i 4.000 giri, comunque, il motore mostra un temperamento insospettabile e diventa persino divertente. La media di 13,4 km con un litro di benzina non è esaltante, però bisogna valutare che tipo di uso si fa dell?auto. Grazie alla sesta lunga, infatti, si va con un filo di gas a velocità costante e sui 90-100 km/h si "vedono" anche i 20 con un litro, mentre in città, nonostante l?assenza dello Start&Stop, un pieno da 42 litri basta per 517 chilometri (12,3 km/l).

Su strada. Grazie al passo un po? più lungo, alla taratura del servosterzo elettrico e probabilmente anche alla gommatura su cerchi da 16 pollici, la Yaris è nettamente migliorata dal punto di vista dell?handling. Nei test di stabilità in pista s?è dimostrata molto lineare, intuitiva e rapida nei cambi di corsia e, soprattutto, corretta e sicura nelle reazioni anche nelle fasi critiche, con l?Esp che ora entra in azione puntualmente in modo molto rassicurante. E poi c?è lo sterzo, abbastanza diretto e sempre col carico giusto. Discreto davanti, il confort risulta un po? scarso per quanto riguarda i posti dietro, dove si registrano sobbalzi piuttosto violenti su ostacoli come tombini e rotaie del tram, ma siamo comunque nella media delle concorrenti. Meno giustificabile, invece, la rumorosità nell?abitacolo, con i decibel che diventano fastidiosi, soprattutto in piena accelerazione, così come in autostrada.