La Citroën C3 Aircross è una crossover lunga meno di quattro metri e venti (4,16 per l'esattezza), che sono diventati la misura di riferimento della categoria B-Suv, e ha uno sviluppo in altezza abbastanza pronunciato, perché supera, al livello dei mancorrenti, il metro e sessanta. Ora che il comparto delle crossover compatte è affollatissimo, per un costruttore non solo è indispensabile distinguersi, ma deve pure farlo in modo credibile. E da una Casa passata alla storia per le sue auto originali, a tratti avveniristiche, e che fino all'altro ieri ha riempito le strade di concrete monovolume, era lecito aspettarsi una Suv così, nella quale albergano i valori più riconosciuti e riconoscibili del marchio. Metro alla mano, la nuova Aircross non è la sport utility compatta più abitabile del listino, eppure lo spazio a bordo è sfruttato bene, grazie ai sedili posteriori sdoppiati e scorrevoli. Con un'escursione di una quindicina di centimetri, è facile adattare l'abitacolo alle diverse esigenze di trasporto. Se il divano pressoché piatto (assieme al pavimento con il tunnel centrale poco pronunciato) è adatto a tre persone, i due generosi sedili davanti, che ricordano vagamente nella forma e nel tessuto certe poltrone anni 70, accolgono sontuosamente guidatore e passeggero. Il volante ha regolazioni piuttosto ampie ed è forse anche per questo che a bordo si sta bene. Si potrebbe affermare che la C3 Aircross riesce nell'impresa, per niente scontata, di apparire raffinata ed essenziale allo stesso tempo, curata e tutt'altro che austera. In ogni caso, nella sostanza, questa è un'automobile semplice: per esempio, non c'è modo di equipaggiarla con contenuti ormai presenti anche sulle compatte più recenti, come i sedili riscaldabili, i fari full Led o i vari sistemi avanzati di assistenza alla guida. Il comparto tecnologico prevede il sistema d'infotainment dotato di touchscreen da 7” pollici a centro plancia: la vera interfaccia utente, con il quale si gestiscono, non senza una certa complessità iniziale, anche i comandi completamente virtuali della climatizzazione.
Come va. Abbiamo provato la C3 Aircross con l'ottimo turbobenzina a tre cilindri. Sempre silenzioso e privo di vibrazioni, il "milledue" da 110 cavalli è equilibrato e va preso in considerazione se l'eventualità di viaggiare in autostrada è sporadica (diversamente, è meglio puntare all'altrettanto riuscito 1.6 Hdi): generoso e disponibile, spinge bene dai bassissimi giri e, pur senza essere un fulmine, all'occorrenza sfodera un allungo adeguato. La C3 Aircross ha una luce minima da terra di 17 centimetri, più che sufficienti per avventurarsi su sterrati poco impegnativi, dove si può far valere la motricità aggiuntiva del Grip control (a richiesta), che di fatto è un sistema con cinque differenti logiche di funzionamento dei controlli elettronici della stabilità e della trazione. La trasmissione, affidata al cambio automatico Eat6 con convertitore di coppia a sei marce, si sposa bene con le caratteristiche del motore e della stessa C3 Aircross: la sua impostazione generale è finalizzata a esaltare il confort più che ad assecondare stili di guida particolarmente dinamici. Per esempio, i passaggi da un rapporto all'altro sono fluidi, lo sterzo è sempre leggero e l'assetto ha una messa a punto turistica.
Pregi. Sospensioni, trasmissione e insonorizzazione regalano alla C3 Aircross un confort di marcia di alto livello. Buona versatilità: i sedili scorrevoli e ripiegabili permettono di sfruttare bene lo spazio a bordo.
Difetti. Gli spazi d'arresto sono sempre piuttosto lunghi e le decelerazioni modeste. La dotazione e i sistemi di assistenza alla guida sono limitati e questo potrebbe esporre la vettura a una rapida obsolescenza.