Realizzata sul pianale Mqb, lo stesso della Golf, la nuova Suv del gruppo Volkswagen è disponibile, volendo, anche con la trazione integrale permanente 4Motion e una modalità di guida off-road, che le consente di affrontare percorsi un po' più impegnativi di un semplice sterrato. In più offre - di serie sulle versioni 4x4 e a richiesta su quelle a trazione anteriore - sospensioni adattive a gestione elettronica, che consentono di impostare ben cinque stili di guida (Comfort, Normal, Sport, Eco, Individual), e uno sterzo progressivo, che la Golf ha inaugurato sulla GTI. Lunga 4 metri e 23 centimetri, la T-Roc è soltanto tre centimetri più corta della media di Casa (e 8 cm più alta, per 157 totali). È un'auto spaziosa, che ospita comodamente sia chi siede davanti sia i passeggeri posteriori, in virtù della larghezza generosa. Il bagagliaio è insospettabilmente capiente, ben sfruttabile e versatile, anche se il divano posteriore non è scorrevole: su alcune versioni il piano di carico può essere sistemato su due livelli, uno per favorire la capacità di carico, l'altro per livellare il fondo a schienali abbattuti. In assenza del ruotino di scorta, inoltre, si può sfruttare anche il relativo spazio, mentre, a richiesta, il sedile del passeggero anteriore è ripiegabile. Per quanto riguarda l'infotainment, tutte le T-Roc montano di serie il sistema multimediale Composition media, gestibile attraverso il display touch da 8", che comprende, fra l'altro, i lettori Cd ed Sd, due prese Usb, l'ingresso Aux, la connettività Bluetooth e le interfacce Mirror Link, Apple CarPlay e Android Auto (via cavo). A richiesta, sugli allestimenti più ricchi sono disponibili anche navigatore satellitare, sistema di riconoscimento della segnaletica stradale, radio digitale Dab+, ricarica induttiva wireless per gli smartphone compatibili con lo standard Qi, comandi vocali e il sistema audio Beats da 300 W. Grazie alla connessione a internet del proprio device, infine, si ha accesso ai servizi online della piattaforma Car-Net Guide&Inform per la ricerca in rete di stazioni di servizio, prezzi carburanti, parcheggi e informazioni sul traffico.
Come va: su strada si dimostra complessivamente equilibrata, anche se, a fronte di una buona tenuta di strada, su alcune versioni abbiamo rilevato un eccessivo intervento dell'Esp sul bagnato. La visuale anteriore non è mai troppo problematica, perché lo spessore del montante sinistro non è tale da costituire un ostacolo, mentre per le manovre è consigliabile investire nella retrocamera. Lo sterzo è abbastanza pronto, progressivo e preciso, in linea con le aspettative e il tipo di vettura. Pur essendo prevalentemente leggero, restituisce un buon feedback. L'impianto frenante è potente, equilibrato e capace di decelerazioni decise. Si dimostra affidabile anche quando è in gioco l'equilibrio: sui fondi differenziati, il controllo è progressivo e omogeneo. Per quanto riguarda il confort, infine, in generale offre un buon assorbimento delle asperità e un'ottima insonorizzazione.
Pregi: lo spazio di bordo è abbondante. Sia nell'abitacolo sia nel bagagliaio ce n'è davvero molto in relazione alle dimensioni esterne.
Difetti: le plastiche della plancia e dei pannelli porta sono tutte dure anche nelle versioni top.
Sport utility e cabrio fuse in un unico, curioso genere: dopo la Nissan Murano e la Range Rover Evoque, uscite di produzione, adesso è la volta della Volkswagen T-Roc Cabriolet. La quale, per certi versi, fa rivivere l'anima del Maggiolino Cabriolet, all’insegna di quello spirito libero, seppure a discapito delle prestazioni e del dinamismo. Attualmente, questa è l'unica Volkswagen senza tetto in listino, ed è assemblata peraltro nello stesso stabilimento tedesco di Osnabrück che ha sfornato tutte le scoperte del marchio. Chi cerca lo stesso spazio e la versatilità della Suv di derivazione, resterà deluso, ma la T-Roc Cabriolet, a suo modo, è accogliente: dietro ci sono due posti veri, con un discreto agio per le gambe, e il baule è spazioso e versatile. Alla T-Roc Cabriolet, per restare senza tetto, bastano meno di dieci secondi e il risultato in termini estetici è gradevole: qui non c'è la complessità dei tetti rigidi ripiegabili in voga fino a qualche tempo fa, che in certi casi inficiavano il design della coda, bensì una classica capote di tela che si ripiega a "Z" nell'apposito vano (il tutto, movimentazione elettrica compresa, pesa appena 53 kg). La capacità del baule è inferiore a quella di una T-Roc tradizionale (261 litri contro 406), ma nonostante tutto risulta ben sfruttabile, grazie a un vano di forma squadrata, generoso in altezza, con la possibilità di abbattere i due schienali posteriori (attraverso pratici tiranti) e ricavare una sorta di ampia botola. In caso di ospiti, anche la zona posteriore è meno angusta del previsto. L'accessibilità non richiede particolari contorsioni, persino a capote chiusa, e lo spazio per le gambe è accettabile, se chi guida non arretra troppo.
Come va. Su strada, il fatto che questa T-Roc sia cabrio emerge più dal telaio che dalla tela. Nel senso che la minor rigidità della scocca, pur compensata dai necessari rinforzi strutturali, è piuttosto avvertibile già sulle prime sconnessioni, con quella sensazione di scarsa solidità telaistica che un po' tutte le scoperte presentano. Dal punto di vista dell'isolamento acustico, invece, la capote si comporta bene e la rumorosità non raggiunge mai valori fastidiosi, nemmeno alle andature più elevate. Quando la tela va giù, la protezione dal vento è piuttosto buona, sebbene sia consigliabile utilizzare il frangivento, che annulla qualsiasi fastidioso vortice d'aria dietro alla nuca e permette di viaggiare veloci senza troppi disturbi. La sua installazione, nella zona posteriore, comporta l'inutilizzo dei due posti dietro. Due i motori disponibili, entrambi turbobenzina: tre cilindri mille, da 110 CV, o quattro cilindri 1.5 da 150 cavalli. Meglio il secondo, più adatto a compensare l'aumento di peso della vettura, che arriva a 16 quintali. Il propulsore conferma le sue buone doti: pronto ai bassi regimi, dove non ha ritardi di risposta e spinge senza indecisioni, arriva alle quote più alte senza perdere verve. Nel complesso, il TSI riesce a produrre buoni numeri (9,3 secondi sullo 0-100 km/h) e a garantire una guida dinamica, ben supportato dal cambio a doppia frizione. Patisce invece un po' sul fronte dei consumi, con il mix fra coefficiente aerodinamico e massa che non favorisce le percorrenze: la media è di 13 km/litro, che scendono a 11 nel ciclo urbano. Quanto al dinamismo, la T-Roc resta pur sempre una Suv, con un rollio abbastanza marcato se ci si lascia prendere la mano in curva e un Esp piuttosto invadente nelle manovre d'emergenza. È comunque omogenea ed equilibrata: quel che ci vuole per godersela serenamente a tela abbassata.
Pregi. Comandi facili da usare, strumenti efficaci, praticità del baule rendono piacevole la vita a bordo. Motore pronto ai bassi regimi, brillante quando si sale.
Difetti. L’Esp, specie sul bagnato, interviene in maniera decisa e limita la direzionalità. Consumo non eccellente, a causa del binomio massa-aerodinamica.