È un'auto che si acquista sull'onda delle emozioni, la "New Beetle Cabrio", reinterpretazione in chiave moderna della mitica "Maggiolino" con capote ripiegabile.

La vettura condivide con la versione berlina sia le qualità sia i difetti. Tra le prime, soprattutto la gradevole linea del muso e della plancia. Tra le caratteristiche meno riuscite, il bagagliaio dalle dimensioni davvero limitate e i consumi. Come se non bastasse, il tettuccio pieghevole riduce notevolmente lo spazio a disposizione dei due passeggeri posteriori, che viaggiano, come si dice, con le ginocchia in bocca.

D'altro canto, abbassata la bella copertura a triplo strato di tela azionando l'apposito cinematismo elettroidraulico, si apprezza il piacere della guida nel vento, grazie anche al ruolo svolto dai finestrini: una volta fatti scendere questi ultimi attraverso il pratico comando centralizzato, ne traggono giovamento sia il profilo dell'auto sia la sensazione di essere immersi nel paesaggio.

A velocità meno turistiche, basta alzare i cristalli, che si sollevano ben al di sopra delle teste degli occupanti, limitando considerevolmente la turbolenza all'interno dell'abitacolo e non facendo sentire la mancanza del frangivento, disponibile come optional.

Sul piano dinamico, la parentela con la "Golf" si evidenzia in un comportamento affidabile, sincero e preciso. Il motore (un due litri da 85 kW-115 CV), molto discreto e regolare, non è altrettanto vivace, soprattutto in relazione alla cilindrata, e le prestazioni sono modeste, con la conseguenza che, se si tenta di forzare l'andatura, si finisce per incrementare nettamente i consumi. In situazioni normali, comunque, si va poco oltre gli undici chilometri con un litro di benzina.