La Omoda 9 è una Suv cinese di dimensioni generose (è lunga 477 cm e larga 192), disegnata con gusto europeo, a cominciare dal frontale personale con le firme luminose a led a sviluppo verticale e alcuni elementi di design ripresi dagli altri modelli della Casa cinese (marchio del gruppo Chery). Moderno e ben fatto l’abitacolo, con finiture curate e il doppio schermo da 24,6” sulla plancia per strumentazione e infotainment che regala un discreto effetto “wow”. Davvero completa la dotazione di serie dell’unico allestimento disponibile: oltre alla connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto, la Omoda 9 mette sul piatto cerchi di lega da 20”, fari a matrice di led, volante e sedili riscaldabili e regolabili con memoria e rivestiti in pelle Nappa, sedute posteriori reclinabili elettricamente, climatizzatore bizona, tetto panoramico, head-up display con realtà aumentata e impianto audio firmato Sony. Spazioso l’abitacolo per cinque persone, mentre il bagagliaio ha una capacità di 660 litri dichiarati, che diventano 1.783 abbattendo i sedili posteriori.
Come va. Il powertrain ibrido plug-in della Omoda 9 (chiamato Super Hybrid System) comprende un 1.5 turbo a ciclo Miller da 143 cavalli abbinato a tre motori elettrici - due davanti e uno dietro - che portano la potenza complessiva a 537 cavalli e 650 Nm di coppia. Numeri importanti, che si traducono in uno scatto da 0 a 100 km/h in appena 4,9 secondi. Nonostante le dimensioni generose la Suv cinese vanta prestazioni di tutto rispetto, grazie anche alla trazione integrale intelligente e alle sospensioni a controllo elettronico. La batteria al litio-ferro-fosfato da 34,46 kWh garantisce fino a 145 km dichiarati in modalità elettrica (181 km in città secondo il ciclo Wltp), mentre il serbatoio da 70 litri porta l’autonomia complessiva oltre i 1.100 km. Gli Adas prevedono la guida assistita di livello 2.