La nuova Omoda 5 è una Suv cinese lunga 4,37 che appartiene al segmento C del mercato. La linea è personale e filante, caratterizzata da una grande calandra e proiettori verticali, con luci diurne molto sottili a filo del cofano. Più spigoloso il posteriore, con montanti e lunotto inclinati che le danno un look da Suv-coupé. La variante elettrica si distingue per la mascherina frontale chiusa e alcuni dettagli aerodinamici che ne migliorano l’efficienza. Moderne e semplici le linee dell’abitacolo, realizzato con materiali di buona qualità e con finiture discretamente curate. La plancia è dominata da un pannello che racchiude i due display da 12,4” ciascuno: l’infotainment mette a disposizione la connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto, ma la grafica non è delle più leggibili. Il tunnel centrale, che ospita il cambio, è “scavato” con molto spazio per gli oggetti di tutti i giorni. In termini di spazio il bagagliaio paga la silhouette dell’auto e mette a disposizione 360 litri dichiarati, ma la forma è regolare e non mancano diversi ganci a cui fissare il carico.
Come va. La Omoda 5 è disponibile con un 1.6 turbobenzina da 147 CV e 275 Nm di coppia, abbinato a un cambio Getrag a doppia frizione e 7 rapporti, capace di un’accelerazione da ferma a 100 km/h in 10,1 secondi. Il consumo dichiarato è di 7 l/100 km, pari a una percorrenza di 14,3 km con un litro di benzina. La versione elettrica monta un powertrain da 150 kW (205 CV) e 340 Nm, abbinato a una batteria da 61,1 kWh: l’autonomia dichiarata è di 402/430 km in base all’allestimento. Per tutte, lo schema meccanico prevede avantreno MacPherson e posteriore multilink. Nel complesso l’auto si dimostra molto confortevole, con una buona capacità di assorbimento di buche, dossi e rotaie. Sul fronte della sicurezza, oltre alle cinque stelle conquistate nei test Euro NCAP, la Omoda 5 offre la guida assistita di livello 2 di serie su tutta la gamma, elettrica o a benzina.