Il sogno dell'elettrica popolare, in California, non si è ancora spento. Elon Musk punta ancora a proporre sul mercato un modello a zero emissioni da circa 25 mila dollari. E per raggiungere il suo obiettivo, il lavoro di concezione, nel massimo del riserbo, è in pieno svolgimento: lontana o no che sia nel tempo, la Tesla Model 2 si farà quasi certamente. E verrà prodotta, per ovvie ragioni legate ai costi inferiori, anche nella nuova gigafactory in Messico. Che darà così il suo contributo all'ambizione del marchio californiano di raggiungere volumi di vendite più che doppi rispetto a quelli attuali.
Forse la vedremo nel 2025. Della "baby Tesla", nemmeno a dirlo, non sono trapelati dettagli di nessun tipo, se non che il suo debutto potrebbe avvenire al più presto nel 2025, quando del resto anche alcune Case europee (la Volkswagen con la ID.2 ad esempio) potranno presentare proposte altrettanto accessibili. Al di là di questo, e di un bozzetto ufficiale ormai piuttosto datato, non sono sfuggite altre informazioni. Eppure, si mormora che la compatta potrebbe seguire l'impostazione di massima, diciamo da hatchback aerodinamica, della Model 3. Di cui potrebbe sembrare una sorta di sorella minore: è così che l'abbiamo ricostruita nelle nostre immagini, pubblicate in origine sul numero di aprile di Quattroruote.
Autonoma, piccola ed economica. Per raccogliere le poche informazioni concrete sul conto della Model 2, serve unire tutti gli indizi lasciati da Elon Musk tra il "suo" Twitter e le interviste rilasciate nel tempo. I muletti individuati come quelli che nascondono la sua base tecnica utilizzano una Mazda CX-30 modificata, quasi a far credere che la Model 2 possa essere una crossover nella scia della Model Y. Ma l'insistenza dell'eclettico magnate sull'elemento del basso prezzo d'acquisto, che sembra essere l'obiettivo primario del modello, fa propendere per una creazione più tradizionale. Che comunque non farà a meno di tutte le ultime evoluzioni sul fronte della guida assistita Full self driving, argomento di vendita cui il pubblico del brand è tradizionalmente molto sensibile.
Batterie e piattaforme nuove per abbattere i costi. E per quello che riguarda la piattaforma? Non è esclusa l'ipotesi che si tratti di un'architettura completamente inedita, che anzi dovrebbe essere la vera arma segreta della vettura: nuovi processi produttivi e un'ulteriore razionalizzazione dei componenti dovrebbero infatti essere gli elementi cruciali per abbattere i costi e i listini. Elementi meccanici scalabili e produzione di "macro-parti" da combinare insieme sono alcuni dei punti citati più volte dalla Casa (come per esempio nel suo Masterplan 3), ma il vero fiore all'occhiello della Model 2 saranno le batterie, con le nuove celle di taglia 4680. Che promettono una densità d'energia drasticamente aumentata e un miglioramento medio dell'autonomia stimato nel 16% rispetto agli accumulatori attuali.
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