La prima versione della Alpine Alpenglow è stata presentata come concept car al Salone di Parigi del 2022: oltre ad anticipare gli stilemi del marchio francese, che in parte si sono già visti già sulla showcar A390_β, la vettura portava al debutto un nuovo motore termico a idrogeno ad alte prestazioni. A maggio è sceso in pista a Le Mans il primo prototipo dinamico, con un motore turbo quattro cilindri di 2.0 litri e una potenza complessiva di 340 CV. Ora, però, qualcosa è cambiato.
Un nuovo V6. Il secondo prototipo, esposto nello stand Alpine alla fiera di Versailles, è lungo 5,2 metri, largo 2,1, alto 1,14 e monta un nuovo motore V6 biturbo di 3.5 litri, capace di una potenza più che doppia rispetto al modello visto a maggio: 544 kW, ossia 740 CV complessivi, con una coppia di 770 Nm erogata a 5.000 giri e un regime massimo di 9.000 giri. Il cambio, sequenziale a sei rapporti, è collegato all’asse posteriore. La velocità massima della Alpenglow Hy6 supera i 330 km/h. Secondo la Alpine, motori di questo tipo potrebbero anche essere prodotti in serie per vetture stradali.
Tre bombole. I tre serbatoi della Alpenglow Hy6 contengono ciascuno 2,1 kg di idrogeno a 700 bar, che alimentano direttamente il motore: sono distribuiti tra i pontoni laterali e dietro all’abitacolo, e dotati di un regolatore di pressione per passare da 700 a 200 bar, la pressione necessaria per entrare nella camera di combustione. Le bombole sono certificate per il massimo della sicurezza, e montano valvole per la rapida evacuazione del combustibile in caso di incendio.
Le novità del prototipo. La nuova versione della Alpine Alpenglow Hy6 porta in dote una serie di novità anche nel design, a partire dall’introduzione di nuove appendici aerodinamiche, per gestire una potenza più che doppia rispetto al modello precedente. Il motore, posteriore, è protetto da un vetro che sfuma nel colore blu, ed è più visibile dopo l'eliminazione del ponte che collegava i due parafanghi posteriori, ora flottanti. Più grande (e trasparente) l’alettone posteriore, con nuove lame laterali e sostenuto da supporti in alluminio; il lunotto integra due prese Naca che portano al radiatore dell’olio del cambio. Sono state poi aggiunge ulteriori fessure per l’aria per garantire il raffreddamento del propulsore.
Un triangolo che comunica col pilota. Rivisto anche il meccanismo di apertura delle porte a farfalla, che agevola l’accesso nell’abitacolo: pilota e passeggero “scivolano” sui pontoni laterali e si accomodano su sedili sportivi rivestiti in tessuto cangiante. Il triangolo nella parte bassa del parabrezza può cambiare colore per dare informazioni sul regime del motore o sulla velocità. La plancia è composta da un tubo color magenta, e i materiali utilizzati sono la fibra di carbonio, l’alluminio e l’Alcantara. Di color magenta anche il pulsante di avviamento e il volante racing.
Non solo motorsport. Insieme alla componente più sportiva, rappresentata dal brand Alpine, la Renault sta lavorando con la joint venture Hyvia a un vero ecosistema a idrogeno, che propone diverse soluzioni, dai veicoli commerciali leggeri con celle a combustibile alla concept car Emblème (che verrà prodotta in serie), che propone una soluzione “bi-energy”, ossia con un motore elettrico alimentato da una batteria tradizionale e da celle a combustibile a idrogeno.
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