Il centro Stile europeo della Kia (o European Design Center, come lo chiama la Casa) di Francoforte svolge un ruolo cruciale nel rafforzare la percezione del marchio nel Vecchio continente. Non è però un’enclave isolata che "europeizza" vetture pensate altrove: insieme agli altri design hub del marchio sparsi per il mondo fa sì che le intuizioni concepite localmente influenzino la gamma globale della casa coreana e le concept car che ne anticipano le novità. L'ultimo esempio? La concept EV2, assaggio di un'elettrica "per l'Europa" nata proprio a Francoforte.
Tutte le competenze che servono. Negli oltre 7.300 mq del Design Center europeo di Kia trovano posto tutte le professionalità necessarie per disegnare un’automobile in ogni dettaglio, dai primi schizzi su carta ai prototipi in scala 1:1, prima virtuali e poi in argilla. Sessanta i designer, che usano sistemi all’avanguardia che li inseriscono in un ambiente collaborativo in cui gli altri centri stile del marchio (Hwaseong in Corea del Sud, oltre a California e Cina) possono concorrere in tempo reale alle scelte stilistiche grazie alla realtà virtuale.

Gli opposti si uniscono. Anche all’hub di Francoforte si respira la mentalità Opposites United, che descrive con un ossimoro una filosofia di design che fonde elementi contrastanti. Luci e ombre, linee morbide e spigoli, oltre i confini convenzionali della creatività per forme funzionali e d'impatto. All’intersezione tra tecnologia, cultura e arte, i designer di Kia vogliono creare vetture che trasformino il modo in cui le persone interagiscono con le auto, integrando quello che di nuovo, fresco e dirompente si può captare in tutti gli angoli del globo. Una missione facilitata secondo Karim Habib, a capo del design di Kia, dall’approccio di competizione-collaborazione tra i diversi hub di design (a breve uno anche in India): idee e visioni messe a fattor comune senza etichettare nessuno dei talenti sulla base di una determinata geografia o estrazione come avviene per altre case che si trovano a gestire team di designer sparsi in più continenti.

Qui è nata la EV2. Come detto, l’esempio più attuale di questo modello collaborativo e decentrato con cui Kia pensa le auto di domani è la concept EV2, che abbiamo già visto in anteprima in Spagna. La B-Suv è nata proprio dalle matite del Design Center di Francoforte e si è via via affinata con il contributo degli altri centri nel rispetto dei valori della casa coreana: l’audacia delle soluzioni, soprattutto per quanto riguarda l’abitacolo, bilancia la semplicità delle linee, così come un atteggiamento responsabile, ad esempio nell’uso dei materiali, lavora in sintonia con la continua tensione verso l’integrazione tecnologica. Come avviene per la disposizione della panca anteriore, che può arretrare completamente per trasformare l’abitacolo in un salotto per una merenda nel verde o, più prosaicamente, durante la ricarica rapida alla colonnina. La EV2 sarà presente in una delle due installazioni Kia alla Milano Design Week di aprile, accanto a un concept pensato negli Stati Uniti: il PV5 WKNDR, basato sul van PV5 svelato a novembre al SEMA di Las Vegas.
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