Sono passati ben 85 anni da quando la Skoda ha utilizzato per la prima volta il nome Superb. Nel 1934, la Casa ceca decide di chiamare così l’ammiraglia del marchio, la 640, e lo stesso farà negli anni a venire fino al 1949 con le successive vetture al top della gamma. Da allora, per rivedere una Superb tra i suoi listini toccherà attendere fino al 2001, quando entra in produzione una nuova berlina più grande della Octavia, con dimensioni da segmento E e prezzi concorrenziali, più bassi delle segmento D più blasonate.
La rassegna. Una formula che si ripeterà anche con la seconda serie, che porta al debutto la variante Wagon, e con quella attuale, appena ristilizzata e ora disponibile anche in versione ibrida plug-in, come ricordiamo anche nella nostra galleria di immagini sulla storia di questo modello, sempre più popolare: generazione dopo generazione, le sue consegne continuano a crescere, sebbene in diversi mercati occidentali, come il nostro, berline e wagon di grandi dimensioni siano in difficoltà a causa delle Suv.
I numeri. Del resto, la produzione di quest’auto, cresciuta da una generazione all’altra, ha sfiorato quota 1,3 milioni di unità dal 2001 al termine dello scorso settembre, riscontrando un largo successo soprattutto tra gli europei, che rappresentano oltre la metà dei clienti (il 54% nel 2018). Ma il dato sorprendente arriva dalla Cina, dove va a finire una Superb su tre: sono 47.300 gli esemplari consegnati lo scorso anno, su 137.500 complessivi.
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