Jean-Dominique Senard torna a parlare, dopo diversi giorni di silenzio, del fallimentare tentativo di matrimonio tra la sua Renault e il gruppo FCA. Nel corso di un incontro presso l'Anglo-American Press Association di Parigi, il presidente della Casa della Losanga ha sostanzialmente ribadito quanto ormai noto da tempo: l'ipotesi di fusione è ormai chiusa e non ci sono colloqui in corso tra le parti. Dunque non sembrano esserci possibilità di un rilancio delle trattative anche perché ora i francesi sono concentrati sulla risoluzione dello stallo operativo della loro Alleanza con la Nissan.
Il focus sulla Nissan. Qualsiasi considerazione sul fronte del consolidamento del settore da parte della Renault dovrà essere accantonata, almeno fino a quando non saranno risolti i molti problemi che stanno interessando l'intero sodalizio e la sola Nissan. In particolare tra le due anime dell'Alleanza, quella francese e giapponese, l'atmosfera non è delle più idilliache soprattutto dopo l'arresto dell'ex plenipotenziario Carlos Ghosn. Da tempo i francesi chiedono una fusione o comunque legami più stretti ma i giapponesi sono restii ad accettare di perdere autonomia e a sottostare a un'eccessiva influenza da parte dello Stato francese, maggior azionista della Renault e protagonista principe delle nozze saltate con la Fiat Chrysler. Del resto, al momento la Nissan si trova in una situazione di difficoltà finanziaria con un deciso calo della redditività e un taglio delle stime sugli utili. E infatti per Senard sarebbe meglio discutere di legami più stretti solo "quando le attività vanno bene e quando una strategia è ben impostata". Dunque, al momento, qualsiasi altra ipotesi non rappresenta "una necessità assoluta".
L'invito ai giapponesi. Prima bisogna rimettere in carreggiata i conti della Nissan e in tal senso il presidente della Casa della Losanga ha lanciato un segnale ai giapponesi chiedendo al consiglio di amministrazione di valutare tutte le opzioni possibili per migliorare le performance finanziarie del costruttore di Yokohama. Senard, che, tra l'altro, ha insistito sul fatto che non è il suo ruolo quello di spingere per legami più stretti con la Nissan, ha inoltre dipinto un quadro roseo delle relazioni con i giapponesi nonostante le frequenti indicazioni su un clima di sfiducia non certo favorevole alla piena collaborazione e perfino propedeutico a un'eventuale separazione tra le due società. Il manager transalpino ha accusato solo un piccolo gruppo di dipendenti della Nissan di essere critici o contrari al sodalizio franco-nipponico.
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