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Industria e Finanza

Decreto Rilancio
Il Mise apre agli incentivi alla rottamazione

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L'ipotesi di un nuovo programma di incentivi alla rottamazione potrebbe aver giù superato l'ostacolo politico più ostico, ossia l'intransigenza del Movimento 5 Stelle. Dal partito dei pentastellati sono arrivate le prime, timide aperture alla proposta contenuta in un emendamento al Decreto Rilancio depositato da alcuni partiti della maggioranza. Stefano Patuanelli, tra gli esponenti dell'M5S più influenti anche per il suo ruolo di reggente di una dicastero di rilevante importanza come il Ministero dello Sviluppo Economico, si è espresso a favore dell'avvio di un piano che vada a sostenere il settore automobilistico, e in particolare una domanda al momento in piena crisi.

L'emendamento. Nei giorni scorsi, la prima proposta concreta è stata avanzata dal sottosegretario allo Sviluppo Economico Alessia Morani, che ha rilanciato l'ipotesi di approntare soluzioni per smaltire l'enorme stock di invenduto (quantificato dall'associazione dei concessionari in 900 mila veicoli) tramite l'estensione dell'ecobonus anche ai veicoli tradizionali più virtuosi. Nel pomeriggio è quindi arrivato il deposito di un emendamento, per iniziativa dei deputati del Partito Democratico, di Italia Viva e Leu, che prevede la possibilità di far scattare già dall'1 luglio incentivi fino a 4 mila euro per l'acquisto di auto Euro 6 di qualsiasi motorizzazione in cambio della rottamazione di veicoli con almeno 10 anni di vita. Una proposta non dissimile è stata presentata anche da Forza Italia e, di conseguenza, sono aumentate le possibilità di un voto favorevole all'emendamento nel corso delle fasi di conversione del decreto nelle aule parlamentari. Il principale ostacolo, almeno fino a ieri, era rappresentato da alcune frange del Movimento 5 Stelle, che, come dimostrato in passato, ha spesso assunto posizioni contrarie alle politiche di sostegno al mondo dell'auto.

Le parole del ministro. Ora, invece, si registra l'apertura di Patuanelli. "È necessario sostenere la filiale dell'automotive per il grande impatto occupazionale che ha nel nostro Paese e per la grande qualità dei nostri prodotti - ha detto il ministro - inoltre perché la catena del valore è molto alta e deve essere sostenuta", ha continuato il titolare del Mise in un'intervista al programma radiofonico Radio anch'io di Rai Radio 1. "Le modalità con le quali sostenerla - ha aggiunto - devono essere frutto del dibattito parlamentare. È inutile negare che ci siano posizioni diverse dentro la maggioranza: noi riteniamo che sia imprescindibile mantenere il rispetto degli obiettivi della riduzione del CO2 con più incentivi all'elettrico". Tuttavia, ha messo in chiaro Patuanelli, "vista l'eccezionalità del momento, è obbligatoria una riflessione su come incentivare la vendita senza incidere sugli obiettivi: c'è un grandissimo parco macchine, prodotto ma non venduto, nei piazzali, che credo obblighi a una riflessione su come incentivare la vendita". Saranno, comunque, decisivi i prossimi giorni per capire se il Parlamento, e in particolare la maggioranza, abbiano la volontà o meno di ascoltare le istanze del settore, che tramite le maggiori associazioni di rappresentanza ha più volte lanciato un grido d'allarme sulle conseguenze dell'attuale crisi in termini occupazionali ed economici. 

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