La Nissan potrebbe assemblare in Giappone gli esemplari dell'Ariya destinati al mercato europeo, sfruttando l’attuale accordo commerciale tra il Paese asiatico e l’Unione. Secondo il quotidiano Nikkei, infatti, la Casa di Yokohama avrebbe scartato l'idea di produrre la crossover elettrica nell’impianto inglese di Sunderland a causa dei crescenti timori per l’impatto dell’ormai sempre più imminente "hard Brexit". Una circostanza smentita dal costruttore, almeno sul fronte delle motivazioni.
Le tariffe doganali. Londra e Bruxelles stanno cercando a tutti i costi di raggiungere un compromesso sui futuri accordi commerciali che eviti il peggior scenario oggi possibile, ma negli ultimi giorni sono aumentate le probabilità di una Brexit senza alcuna intesa. In tal caso, a partire dall’1 gennaio, scatteranno le tariffe stabilite dall’Organizzazione Mondiale del Commercio. In particolare le esportazioni di auto prodotte nel Regno Unito e destinate ai mercati Ue saranno soggette a un dazio doganale del 10%. Al contrario i veicoli assemblati in Giappone e spediti nel Vecchio Continente sono sottoposti a una tariffa del 7,5% in base all’accordo di partenariato economico, in vigore dal primo febbraio del 2019, che prevede anche l’abolizione del dazio nel 2026. Il mese prossimo diventerà efficace anche l’intesa per il libero scambio sottoscritta da Londra con Tokyo: anche in questo caso è prevista una tariffa doganale del 7,5% fino al 2026 e la sua successiva cancellazione. Dunque a Yokohama hanno preferito localizzare la produzione dell’Ariya in uno stabilimento nella prefettura di Tochigi, a nord di Tokyo, per evitare di pagare le maggiori tariffe che, molto probabilmente, andranno a gravare sugli scambi commerciali tra le due sponde della Manica. Analoga decisione è stata, tra l’altro, presa l’anno scorso per la X-Trail.
La smentita. Sia per la Suv, sia per la crossover, la Casa nipponica ha smentito le indiscrezioni su scelte legate alla Brexit. Nel caso dell’Ariya, un portavoce della filiale europea ha fatto presente come la decisione di assemblarla a Tochigi sia stata presa "diversi anni" fa e sia stata confermata lo scorso luglio in occasione della presentazione al mercato.
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