L'Unione Europea e il Regno Unito hanno raggiunto in extremis un accordo sui futuri rapporti commerciali post-Brexit. Dopo mesi di negoziati, le parti hanno dunque risolto lo stallo delle ultime settimane e trovato un compromesso per evitare l’introduzione, a partire dall’1 gennaio, delle tariffe commerciali stabilite dal Wto, l’Organizzazione internazionale per il commercio.
Evitata l'hard Brexit. Con l'intesa, il premier Boris Johnson ha evitato lo scenario peggiore, tanto temuto dal settore automobilistico: l’assenza di un accordo avrebbe, infatti, portato alla cosiddetta “hard Brexit” e a danni miliardari per entrambe le sponde della Manica. Il solo mondo delle quattro ruote avrebbe dovuto fronteggiare conseguenze definite "catastrofiche" alla luce dell’interdipendenza tra Regno Unito ed Europa: le associazioni di settore, in particolare, avevano quantificato in circa 110 miliardi di euro le sole perdite commerciali nei prossimi cinque anni, da aggiungere ai 100 miliardi di euro di volumi produttivi persi a causa della pandemia del coronavirus; ciò senza considerare le conseguenze per l'intera forza lavoro europea. Inoltre, l'impatto del mancato accordo con l' introduzione del regime doganale stabilito dall'Organizzazione Mondiale del Commercio avrebbe messo a rischio la produzione di circa 3 milioni di auto e veicoli commerciali in cinque anni tra Ue e Regno Unito. Ora il rischio è stato evitato e il settore automobilistico può tirare, finalmente, un sospiro di sollievo.
Il commento dell’Acea. Ovviamente, l'Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) ha accolto con favore l'accordo, parlando di "un grande sollievo" per le Case che consente "di evitare l'effetto catastrofico di una Brexit senza accordo. Non esiste altra industria più integrata di quella automobilistica europea, con complesse catene di fornitura estese per tutta la regione", ha aggiunto il direttore generale Eric-Mark Huitema. Il manager ha ricordato come ogni anno gli scambi commerciali tra le due sponde della Manica interessino quasi 3 milioni i veicoli, per un valore di 54 miliardi di euro e componenti per circa 14 miliardi di euro. L'Acea, tuttavia, sottolinea di non poter effettuare una valutazione complessiva delle implicazioni del compromesso fino a quando non saranno resi pubblici tutti i dettagli tecnici. "L'impatto di una Brexit senza accordo sarebbe stato semplicemente devastante per l'industria automobilistica, quindi siamo prima di tutto estremamente sollevati", ha affermato Huitema. "Tuttavia, ci sono ancora grandi sfide da affrontare, poiché gli scambi di beni saranno fortemente influenzati da barriere al commercio come le nuove procedure doganali che saranno introdotte l’1 gennaio 2021".
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