Il gruppo Volkswagen continua a subire condanne al risarcimento danni nei diversi processi in corso in Italia per il cosiddetto Dieselgate. Le ultime sentenze a suo sfavore risalgono al 17 dicembre scorso e riguardano i proprietari di una Golf immatricolata il 18 febbraio del 2010 e di un’Audi Q5 targata il 28 luglio del 2010. Il giudice di Pace di Cervinara (Avellino) ha condannato la Casa tedesca al “risarcimento del danno patrimoniale patito” dai due automobilisti “in misura pari al 20% del prezzo dell’automobile acquistata”, ponendo un limite d’importo in 5 mila euro ciascuno.
La sentenza di Avellino. Inoltre la Volkswagen è tenuta al pagamento delle spese processuali e di altri oneri. Nelle cause, patrocinate dall’avvocato Antonio Iuliucci, il giudice ha, tra le altre cose, deciso di adeguarsi a una precedente sentenza del Tribunale di Avellino che, con sentenza pubblicata il 10 dicembre del 2020, ha riconosciuto la responsabilità della Volkswagen per pratica commerciale scorretta e condannato il costruttore tedesco al pagamento di un risarcimento pari al 20% del valore dell’automobile acquistata da un automobilista avellinese, una Volkswagen Beetle con motore diesel EA 189. La Casa è stata accusata di aver determinato una svalutazione dell’auto, in particolare sul mercato dell’usato, visto che la stessa presentava caratteristiche qualitative e classe di emissione inquinante inferiori a quelli dichiarati per effetto dell’istallazione dell’ormai famoso software illegale per la manipolazione delle emissioni.
Le altre condanne. Tra l’altro, lo stesso avvocato Iuliucci è riuscito a ottenere altre sentenze favorevoli a suoi assistiti davanti al Giudice di Pace di Cervinara. La Volkswagen è stata condannata al risarcimento di mille euro ai proprietari di due Audi A4, immatricolate tra luglio 2011 e febbraio 2020. Entrambe le sentenze risalgono al 3 febbraio del 2020 e riconoscono la responsabilità del costruttore nel deprezzamento dei veicoli causato dalla manomissione delle centraline in seguito agli interventi effettuati per eliminare i cosiddetti defeat device.
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