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Industria e Finanza

Tavolo Stellantis
Governo pronto a rivedere gli incentivi

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Il governo Meloni è pronto ad apportare delle modifiche all'attuale schema di incentivi agli acquisti con l'obiettivo di rilanciare il mercato delle auto alla spina, l'unico a registrare dati in contrazione nel panorama europeo. La notizia è stata lanciata al termine del Tavolo Stellantis, riunitosi al Ministero delle Imprese, dai rappresentati dell'azienda e dei sindacati. "Stellantis - ha spiegato un portavoce - ha apprezzato l'approccio propositivo del governo a rivedere entro fine mese lo schema degli incentivi alla domanda e il supporto alle infrastrutture di ricarica, alla luce del quadro molto critico del mercato delle vetture elettrificate in Italia". 

Incentivi e origini nazionali. Dunque, il tavolo, convocato dall'esecutivo per "verificare gli impegni dell'azienda su investimenti, produzione e occupazione con l'obiettivo di salvaguardare la filiera automotive, asse centrale dell'industria italiana", è stata l'occasione per affrontare il tema dell'inefficacia degli incentivi e, ancor di più, di come procedere a una revisione che vada a sostenere l'industria nazionale. "Il governo si è impegnato a ridisegnare gli incentivi, perché è chiaro che oggi le auto elettriche costano il 50% in più", ha affermato Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim Cisl, sottolineando l'impegno dell'esecutivo ad "accogliere le proposte per ridisegnare gli incentivi in modo da incentivare le produzioni italiane perché sarebbe veramente assurdo che si incentivino produzioni che vengono da altri Paesi". "Da sottolineare positivamente, la disponibilità del governo ad accogliere le nostre proposte di incentivi mirati a sostegno delle produzioni italiane perché sarebbe davvero assurdo incentivare produzioni di altri Paesi", ha aggiunto Antonio Spera dell'Ugl.

Gli obiettivi di Palazzo Chigi. In tale contesto vanno lette le rassicurazioni del ministro delle Imprese, Adolfo Urso, secondo il quale gli incentivi hanno finora sostenuto la domanda di auto Stellantis, ma per meno della metà fabbricate in Italia. Dunque, "questo gap va colmato al più presto: gli incentivi devono andare a beneficio del lavoro italiano, devono essere indirizzati anche a rafforzare la filiera nazionale". Urso ha sottolineato gli obiettivi del governo incentrati su "rilancio della produzione nazionale", "innovazione tecnologica" e "tutela dell'occupazione" e ha anche ricordato l'impegno dell'esecutivo per la neutralità tecnologica in sede europea ("Una battaglia purtroppo non adeguatamente rappresentata dai precedenti esecutivi ma sulla quale noi non intendiamo mollare con il supporto del sistema Paese, imprese e sindacati"). Proprio in sede europea dovrà essere affrontato il tema delle conseguenze dell'Euro 7. "L'azienda - ha sottolineato Uliano - ha affermato che creerebbe problemi di sostenibilità per gli stabilimenti, perchè costringendo le aziende ad investire nell'Euro 7 a tre anni dalla chiusura delle produzioni tradizionali, c'è il rischio che si scarichino costi sugli impianti con effetti occupazionali. Noi temiamo per Panda e altre vetture e lo stesso Tonale che sono le versioni tradizionali. Se si impone questo costo aggiuntivo è un aggravamento che non possiamo permettercelo. Il governo si è impegnato a portare questa discussione in Europa: noi confidiamo che questa cosa venga affrontata con un'attenzione particolare per le questioni industriali e occupazionali''.

Le indicazioni del costruttore. D'altro canto, il tavolo ha consentito a Stellantis di fornire tutta una serie di indicazioni sulle sue attività italiane e di confermare "il ruolo centrale dell'Italia nelle strategie del Gruppo". Il costruttore ha, inoltre, ribadito l'impegno a protare avanti il piano Dare Forward 2030 "sul fronte della transizione ecologica e digitale" per "garantire la sostenibilità e la competitività dei propri siti italiani" e ha anche sottolineato la convinzione che "sia necessario continuare a lavorare su un piano strutturale e coordinato per accompagnare la transizione dell'intero comparto automotive, compresa la filiera, affrontando le criticità legate alla formazione e alla competitività, cominciando dal costo dell'energia al supporto agli investimenti per l'installazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile".

Nuovi Suv premium? Dunque, sono stati confermati tutti gli investimenti a Mirafiori per le nuove Maserati GranCabrio e GranTurismo, per il progetto per l'economia circolare o per le trasformazioni ibride ed elettriche, nonchè l'arrivo a Melfi di quattro modelli a partire dal 2024. Inoltre, i sindacalisti parlano di una novità per Cassino. Uliano definisce positiva "la notizia che lo stabilimento di Cassino, quello più in sofferenza del Gruppo in termini di volumi, oltre la partita legata alla partenza della Grecale e delle due Alfa Romeo che verranno rinnovate, diventerà centrale nel segmento SUV e Premium. Non c'è ancora un'assegnazione ma ci aspettiamo che nei prossimi mesi ci sia una maggior concretezza". 

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