Be Charge rinuncia a oltre metà delle cosiddette stazioni di ricarica Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), finanziate dal ministero dell’Ambiente: in buona sostanza, l'operatore di Eni Plenitude non realizzerà 1.655 delle 2.738 infrastrutture urbane per le quali aveva ottenuto il diritto ai fondi. Nel bando, assegnato la scorsa estate, erano stati selezionati progetti per oltre 4.700 "distributori" di elettroni, equivalenti a circa 70 milioni di euro: più della metà erano stati assegnati a Be Charge, seguita da Enel X con 1.865 colonnine. Be Charge, però, ha comunicato al ministero di voler rinunciare all’ammissione al beneficio per gli ambiti Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna A, Friuli-Venezia Giulia, Lazio A, Piemonte B, Puglia B, Toscana A, Toscana B e Veneto B.
Le cose si complicano. Il dicastero ne ha preso atto, ma non può assegnare le risorse al secondo operatore in posizione utile in graduatoria, Enel X, perché questo ha superato la soglia del 30% dei fondi totali a disposizione. In tutto, il capitolo nel Pnrr per la ricarica prevede il finanziamento di oltre 13.700 stazioni in città. Un altro bando dovrebbe essere in arrivo, per centrare l’ambizioso obiettivo di 4,3 milioni di elettriche circolanti in Italia nel 2030: tuttavia, la paralisi permane da mesi per via di imprecisati ostacoli di natura burocratica.
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