I volumi produttivi delle fabbriche italiane di Stellantis hanno registrato un forte calo nel primo semestre. Tra gennaio e giugno, sono usciti dai cancelli dei vari siti 303.510 veicoli, il 25,2% in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, soprattutto a causa dell'andamento delle vetture: -35,9%, per 186.510 unità.
"Situazione in peggioramento". I commerciali leggeri, invece, crescono del 2% (117 mila), ma non sono in grado di compensare una situazione in fase di peggioramento per le auto. Secondo la sigla sindacale, nel secondo trimestre il calo della produzione è stato ancora più pronunciato, visto che i primi tre mesi dell'anno si erano chiusi a -23,8%: il che dimostra l'impatto, tra le altre cose, dell'attesa per gli incentivi che ha paralizzato la domanda. L'unico impianto Stellantis in crescita risulta quello di Pomigliano d'Arco, che ormai rappresenta più della metà dei volumi totali: i dati semestrali mostrano un +3,5%, anche se la Fim-Cisl rileva un "forte rallentamento". Negli altri quattro stabilimenti la produzione ha subito flessioni "molto significative": -63,5% per Mirafiori, -73,3% per Modena, -38,7% per Cassino e -57,6% per Melfi. Per il sindacato, quindi, i target per l'anno sono a rischio: "Se l’andamento riscontrato nel primo semestre 2024 venisse confermato nei prossimi mesi e senza inversione di tendenza per gli incentivi, partiti di fatto nel mese di giugno 2024, la produzione complessiva si attesterà intorno alle 500 mila unità, al di sotto delle 751 mila del 2023 e a metà strada dall'obiettivo di un milione di veicoli nel 2030 stabilito a livello governativo".
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