I pneumatici, com’è noto, sono uno degli elementi più rilevanti per la sicurezza delle auto, e per questo sono soggetti a rigorose normative tecniche internazionali. Il Codice della strada italiano li annovera tra gli equipaggiamenti fondamentali del veicolo e ne disciplina rigorosamente l’utilizzo. Ma prima di addentrarci in queste norme, è necessario soffermarci brevemente sulle caratteristiche che individuano ogni gomma.
La carta d’identità. Ogni pneumatico ha delle caratteristiche che devono essere riportate sul suo fianco: nome del costruttore (marca), numero di omologazione, specifiche tecniche, stabilimento e periodo di produzione. L’elemento più importante, per l’automobilista, è il doppio gruppo alfanumerico che sintetizza le caratteristiche tecniche del prodotto: per esempio, la sigla 205/55R16 91H ne riporta nel primo gruppo (205/55R16) le misure e nel secondo (91H) le caratteristiche tecniche. Vediamo nel dettaglio. Il primo numero del primo gruppo (205) indica la larghezza nominale in millimetri della sezione, ossia la distanza tra l'esterno dei fianchi del pneumatico, escluso il rilievo dovuto a iscrizioni, decorazioni e via dicendo. Il secondo numero indica il “rapporto nominale d’aspetto”, ossia l'altezza del fianco espressa come rapporto tra l'altezza e la larghezza della sezione moltiplicata per 100 (il 55 dell’esempio indica che l’altezza del fianco è pari al 55% della larghezza). La lettera indica il tipo di struttura, che sulle auto in genere è radiale (R). Il terzo numero (il 16 dell’esempio) indica, infine, il diametro di calettamento del cerchione, espresso in pollici, sul quale dev’essere montata la gomma. Il secondo gruppo alfanumerico è costituito da un numero e da una lettera: il primo è l’indice di carico, la seconda il codice di velocità. L’indice di carico è un numero che fa riferimento a una tabella di corrispondenza con il carico massimo ammissibile sulla singola gomma espresso in chilogrammi (nell’esempio, 91 corrisponde a 615 chili); anche il codice velocità, espresso da una lettera, fa riferimento a una tabella di corrispondenza tra la lettera indicata e la velocità massima sopportabile dal pneumatico in questione (la H dell’esempio significa 210 km/h). Su uno dei fianchi della gomma è poi riportato il cosiddetto Dot, un codice alfanumerico le cui quattro cifre finali indicano la settimana (prima coppia di numeri) e l’anno (seconda coppia di numeri) di produzione della gomma. Particolare è il caso delle gomme adatto all’uso su fango e neve, che sono contraddistinte dalla sigla M+S (o MS o M-S o M&S), eventualmente accompagnata dal simbolo della montagna con il fiocco di neve se la copertura è specificamente invernale: un tema al quale dedichiamo un approfondimento a parte.
Quali montare. Tutto ciò premesso, ogni vettura può adottare soltanto le gomme di dimensioni omologate dal costruttore del veicolo, le cui misure sono riportate sulla carta di circolazione. Coperture con misure o caratteristiche diverse sono ammesse solo se espressamente indicate alla pagina tre della carta di circolazione, quella riservata alle annotazioni. Salvo diverse indicazioni, le misure riportate sulla carta di circolazione valgono, ovviamente, sia per le gomme estive sia per quelle invernali. Può accadere, però, che alcune misure siano espressamente riservate alle coperture invernali e contraddistinte dalla marcatura M+S.
Indici superiori e inferiori. Va detto anche che nessuna norma vieta l’utilizzo di gomme con indice di carico o indice di velocità superiori a quelli indicati sulla carta di circolazione. Questi due indici, infatti, sono quelli minimi e non possono essere derogati per difetto: l’unica deroga a questa disposizione riguarda il codice di velocità delle gomme invernali, che può essere inferiore (ma mai al di sotto di “Q”, pari a 160 km/h) e solo se la copertura termica è utilizzata nel periodo 15-novembre-15 aprile (oltre alle rispettive tolleranze, quindi, di fatto, tra il 15 ottobre e il 15 maggio). Al di fuori di tale periodo, una gomma invernale con codice velocità inferiore non può essere utilizzata.
Tutte uguali. Tutte le gomme montate su un’auto devono avere le stesse caratteristiche tecniche: sono ammesse misure diverse sui due assi solo se ciò è specificamente indicato sulla carta di circolazione. L’utilizzo di pneumatici di misura superiore a quelle indicate sulla carta di circolazione è ammesso solo in seguito allo specifico aggiornamento dello stesso documento, cioè in seguito a formale visita e prova (detta anche collaudo) presso una delle sedi territoriali del ministero delle Infrastrutture. Prima, però, è necessario ottenere il nulla osta al montaggio dal costruttore o dall’importatore dell’auto, oppure adottare ruote aftermarket espressamente omologate per la vettura.
L’etichetta. Dal 2012, i pneumatici nuovi messi in vendita devono essere corredati di una specifica etichetta europea, aggiornata nel 2021, che contiene informazioni utili per i consumatori: oltre alle misure della gomma, un QR code che consente di accedere a ulteriori informazioni sul prodotto, una serie di pittogrammi relativi alla classificazione del consumo di carburante, dell’aderenza sul bagnato, del rumore emesso dal rotolamento e dell’aderenza sulla neve.
Le sanzioni. L’uso di pneumatici di dimensioni differenti da quelle previste comporta una sanzione di 430 euro (301 con lo sconto) e il ritiro della carta di circolazione. Se, invece, il battistrada è eccessivamente consumato (se, cioè, lo spessore del battistrada, misurato negli incavi longitudinali principali, è inferiore, per le auto, al limite di 1,6 millimetri) o se il battistrada o il fianco dello pneumatico presentano lesioni, la sanzione è di 87 euro (60,90, con lo sconto).
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