Inizio d'anno ancora una volta negativo per il mercato italiano dell'auto. Secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, a gennaio ci sono state 134.001 immatricolazioni, il 14% in meno rispetto allo stesso mese del 2020. Il calo a doppia cifra, di entità simile a quello del 15% registrato lo scorso dicembre, è legato soprattutto alle misure restrittive imposte dal governo per frenare la recrudescenza della pandemia del coronavirus.
Male Stellantis. Il gruppo Stellantis chiude il primo mese dell'anno con un andamento peggiore rispetto al trend di mercato: parliamo di 52.729 immatricolazioni, il 21,7% in meno rispetto a gennaio 2020, quando i dati erano suddivisi tra la Fiat Chrysler e la PSA. Tra i vari marchi solo la Maserati è in positivo: +2,2% ma con solo 141 registrazioni. Segno meno per tutti gli altri brand: -48,1% per l'Alfa Romeo (935 unità immatricolate), -19,6% per la Citroën (7.121), -54,3% per la DS (281), -21,9% per la Fiat (20.191), -8,5% per la Jeep (5.487), -35,3% per la Lancia (4.047), -32,7% per la Opel (5.296) e -6,9% per la Peugeot (9.184). Il nuovo colosso può comunque contare su una quota di mercato del 39,4%, a fronte del 43,2% complessivo raggiunto un anno fa dalle due aziende che hanno completato la fusione da neanche due settimane.
Wolfsburg in calo. Performance negative pure per il gruppo Volkswagen: le immatricolazioni, pari a 20.740 unità, scendono del 16,5% con un andamento contrastante per i diversi marchi in portafoglio. Il brand omonimo perde il 25,8% (11.157 unità), la Seat il 23,6% (1.617) e la Lamborghini il 37,5% (20), mentre l'Audi guadagna il 3,4% (5.184) e la Skoda il 5% (2.762).
Renault e Ford meglio del mercato. Il gruppo Renault fa meglio del mercato, registrando un calo del 9,4% e 11.857 immatricolazioni. Di queste, 6.895 sono del marchio della Losanga (-7,2%) e 4.962 della Dacia (-12,2%). Contiene le perdite anche la Ford, con 8.933 registrazioni e un -2%.
Daimler e BMW in controtendenza. Andamento nettamente divergente per la Daimler e la BMW. Il gruppo di Monaco di Baviera guadagna l'1,5% con 7.062 immatricolazioni, di cui 5.457 per il brand dell'Elica (+1,9%) e 1.605 per la Mini (+0,4%). Fa ancora meglio il costruttore di Stoccarda: le registrazioni sono 5.124, per una crescita del 14,5%. Il marchio Mercedes sale del 12,1% a 4.675 unità, mentre la Smart balza del 48,7% a 449.
Asiatiche in chiaroscuro. Tra i costruttori orientali spicca il gruppo Toyota: con 9.006 immatricolazioni, il gruppo di Akio Toyoda sale del 18,4%, con il marchio omonimo in crescita del 18,1% (8.547 auto) e la Lexus del 23,7% (459 registrazioni). La Nissan, invece, perde il 26,8% (2.442 immatricolazioni), la Honda il 38,2% (457 unità) e la Mitsubishi il 52,3% (327), mentre la Suzuki guadagna il 21,2% (3.459) e la Subaru lo 0,7% (148). Segno meno anche per la coreana Hyundai con un -5,9% (3.472) e la sua consociata Kia con un -28,7% (3.179).
Sale la Volvo, scende la Tesla. Torniamo nel segmento premium, dove la Volvo, con 1.558 immatricolazioni, guadagna il 5,8%. In deciso calo risulta il gruppo Jaguar Land Rover: le immatricolazioni sono pari a 932 (-61,4%), di cui 173 per il marchio del Giaguaro (-70,8%) e 759 per il brand dei fuoristrada (-58,4%). Male anche la Tesla, con una flessione del 42,9% anche se le immatricolazioni sono appena 56. Limita le perdite la Porsche: le 615 auto registrate implicano un calo di appena l'1,8%.
Panda sempre in testa. La classifica dei modelli più popolari non vede cambiamenti al vertice, da anni ormai appannaggio della Panda. A gennaio la Panda piazza 12.162 esemplari, prima in classifica, seguita dalla Toyota Yaris con 4.337 vetture. In terza posizione c'è la Lancia Ypsilon, con 4.048 immatricolazioni. Seguono, nell'ordine, la Citroën C3 (3.542), la Jeep Renegade (3.467), l'Opel Corsa (3.229), la Peugeot 208 (3.190), la Volkswagen T-Roc (2.992), la Dacia Duster (2.749) e la Fiat 500 (2.728). Nel complesso, la top-ten del mercato è quasi monopolizzata da vetture del gruppo Stellantis: sono 7 su 10.
Nuovo boom per le elettriche. Sul fronte delle alimentazioni, i dati evidenziano ancora una volta il trend positivo delle elettrificate e il costante calo dei motori endotermici tradizionali. Le elettriche a batteria assistono a una crescita del 28,2% e salgono dall’1,2% all’1,9% del mercato, mentre le ibride plug-in, grazie a un incremento del 179,6%, passano dallo 0,9% al 2,8%. Nel complesso l’aggregato delle auto alla spina e delle ricaricabili cresce del 90,1% e vede la propria penetrazione migliorare dal 2,1% al 4,6%. Le ibride leggere guadagnano, invece, il 127,6% salendo dal 9,2% al 24,3%, a poca distanza dalle diesel. Le alimentazioni a gasolio, per effetto di un -31,1%, scendono dal 33,6% al 26,9%. Ancora in vetta le auto a benzina, anche se in calo ormai inesorabile: con un -33,3%, passano dal 46,4% al 36% del mercato.
Male i privati, bene il noleggio. In termini di canali di vendita, i privati contengono le perdite: la contrazione è di appena lo 0,7%. Le società, invece, scendono del 14,8% e le autoimmatricolazioni del 20,1%. Il noleggio a lungo termine cala del 14%, quello a breve del 92,5%.
L'usato cala a doppia cifra. Risulta ancora in contrazione il mercato delle auto usate: i trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture, pari a 259.244 unità, flettono del 23,5% rispetto a un anno fa.
In flessione le emissioni. Scendono del 6,6% le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni, calcolate sui valori Wltp, passando dai 137,7 g/km di un anno fa a 128,6 g/km. In totale, a gennaio sono state immatricolate 2.494 auto (1,9% del mercato, in crescita del 28,2%) con emissioni inferiori ai 20 g/km e 1.391 auto (1% del totale, +102,8% rispetto al gennaio 2020) nella fascia 21-60 g/km. Sono state invece 86.967 le immatricolazioni di modelli con emissioni di CO2 comprese tra i 61 e i 135 g/km, il 64,5% del totale (e il 17,6% in più rispetto allo scorso anno). Oltre a queste tre fasce, le cui vetture rientrano negli incentivi, sono state registrate anche 37.719 auto (28% del totale, -46,9% rispetto a gennaio 2020) nella fascia compresa tra i 136 e i 190 g/km, mentre i modelli con emissioni superiori ai 191 g/km sono stati 2.335, l'1,7% del mercato, in calo del 47% rispetto al gennaio dello scorso anno.
Il commento dell'Unrae. L’Unrae attribuisce il calo del mercato non solo all'impatto delle misure restrittive, ma anche ad altri fattori penalizzanti, tra cui i due giorni lavorativi in meno e l’apertura tardiva del portale per la richiesta degli incentivi, che comunque stanno fornendo "un grande sostegno al comparto, con un notevole successo per le richieste di rottamazione sulla fascia incentivata da 61 a 135 g/km”. L’Associazione italiana delle Case estere, per il tramite del suo presidente Michele Crisci, fornisce anche le prime proiezioni per l’anno corrente: "La nostra stima per il mercato delle autovetture nel 2021 è di 1.550.000 immatricolazioni, che indica un andamento positivo del +12% rispetto all’annus horribilis appena chiuso, ma che va letta in relazione al trend pre-pandemia: parliamo ancora di un pesante calo del 19% rispetto ai livelli 2019 e non è certamente una stima prudenziale”.
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