Modello fondamentale per la Honda, la Civic giunge ora alla nona generazione che cerca di coniugare una certa sportività, connotata al marchio, con le crescenti esigenze di ecompatibilità. La vettura sarà prodotta solo nella versione a cinque porte con portellone (niente più tre porte, quindi), uscirà esclusivamente da stabilimenti europei e sarà negli showroom nei primi mesi del 2012.
Lo stile. Lavorando sulla nuova Civic, gli stilisti del marchio giapponese hanno cercato di realizzare una vettura più dinamica ed elegante; la parte anteriore è stata abbassata di due cm, mentre la larghezza è aumentata di un solo centimetro. "Definire le proporzioni corrette era la sfida per noi più importante", spiega Mitsuru Karaiya, responsabile dello sviluppo della vettura, "ma abbiamo aumentato anche la sportività dello stile creando un profilo pulito e dinamico, ispirandoci anche alle ali degli aeroplani".
Dentro la Civic. Il nuovo interno è creato "intorno" al guidatore come se si trattasse del cockpit di un'auto da corsa o, ancora una volta, di quello di un aereo; l'obiettivo principale dei progettisti era migliorare la qualità percepita per andare maggiormente incontro alle aspettative della clientela europea, più esigente da questo punto di vista. Al tempo stesso, la flessibilità dei sedili soddisfa le necessità più pratiche degli utilizzatori.
La gamma dei motori. La Civic di nuova generazione verrà proposta, almeno inizialmente, con due motori a benzina e uno diesel. A disposizione della clientela ci saranno infatti un 1.400 i-VTEC da 100 CV, per il quale la casa dichiara un consumo nel ciclo combinato di 5,4 l/100 km ed emissioni di 129 g/km di CO2, e un 1.800 i-VTEC da 142 CV (con consumi di 5,8 l/100 km ed emissioni di 137 g/km di CO2, pari al 10% in meno della versione precedente). Il turbodiesel da 2.2 litri, denominato i-DTEC, eroga 150 CV e consuma 4,2 l/100 km, con emissioni di 110 g/km di CO2; in questo caso il miglioramento delle emissioni è del 20%, pure a fronte di un incremento delle prestazioni. La Casa giapponese, del resto, ha dichiarato la propria intenzione di ridurre del 30% entro il 2020 i valori di CO2 di tutta la sua gamma. E.D.
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