La chiamano "the Internet of things", l'Internet delle cose e dei servizi", o anche "di tutto". In pratica un futuro, assolutamente non remoto, in cui ogni oggetto (veicoli inclusi) comunicheranno continuamente nella Rete, tra loro o con l'uomo, riportando il proprio stato o posizione. E molto altro. I grandi colossi dell'informatica come Intel ci puntano fortissimo, tanto che si tratta di uno dei temi portanti del Ces di quest'anno. Noi ne abbiamo parlato tempo fa con Holger Weiss, a.d. di Aupeo!, che prevede l'arrivo di un momento - presto - in cui l'auto saprà riconoscerci attraverso dei sensori collocati sui vestiti. Forse non siamo ancora arrivati a quel punto. Ma la Bosch, a Las Vegas, ha ricordato che i suoi prodotti ci vanno decisamente vicino.
Il ruolo dei Mems. Come spiega la stessa Bosch, uno dei perni della "vita connessa" sono e saranno i Mems (acronimo di microelectromechanical systems), minuscole strutture in grado di misurare i parametri più disparati come accelerazione, pressione atmosferica, suono, temperatura o campi magnetici. Dal 1996, l'azienda ne ha prodotto più di 3 miliardi, oggi utilizzati come "occhi" e "orecchie" di smartphone, notebook, tablet, orologi digitali ed elettrodomestici. "Completati da una batteria e un'interfaccia radio di dimensioni compatte – sottolinea la multinazionale tedesca – questi sensori possono inviare le loro elaborazioni allo smartphone dell'utente attraverso la Rete". Un discorso valido per qualsiasi oggetto di uso quotidiano (con le opportunità che ne conseguono). E ovviamente anche per le automobili, vecchia conoscenza dei Mems.
Le applicazioni nell'automotive. Uno dei primi campi di applicazione dei sensori sono state proprio le auto. Ma se un tempo i Mems servivano a rilevare lo slittamento nell'Esp, oggi i sensori Mems (circa una cinquantina al massimo per veicolo) sono utilizzati per funzioni come l'adaptive cruise contol o nelle trasmissioni automatiche. Più recentemente, l'impiego si è esteso alla connettività, alla Rete e al cloud. E qui, pare, sta la chiave per il futuro: per Bosch, i sensori saranno infatti i protagonisti della futura telediagnostica, della ricarica wireless per le vetture elettriche, dell'infotainment e anche dei sistemi di assistenza alla guida. Non a caso, al Ces, Bosch è sponsor della manifestazione "Driverless Car", mentre fuori dalla Fiera presenta tecnologie come il parcheggio automatico e la frenata di emergenza predittiva. Spicchi di un futuro lontano? Mica tanto, a sentire il presidente Volkmar Denner:"Il punto oggi non è se il mondo reale e quello virtuale si congiungeranno grazie a sensori come questi - dice sicuro il top manager - bensì quando questo avverrà".
Davide Comunello
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