Trentacinque anni fa la BMW decise di produrre la versione più estrema della Serie 3: nasceva la M3 E30, la prima di una nobile dinastia di sportive dedicate ai palati più fini della guida. Il nuovo modello entrò ben presto nelle grazie degli appassionati, per non uscirne più. Oggi la storia continua con la nuova M3 e la più recente versione coupé a due porte M4; una rivoluzione a cominciare dalla linea, anzi dal muso. La nuova calandra, mutuata dalla Serie 4, porta un colpo d’occhio mai visto prima: o la ami o la odi, dentro o fuori. Entrambe incutono timore con carreggiate muscolose, allargate di quattro centimetri per lato, in pieno stile “emme”.
Nuove BMW M3 e M4: a muso duro contro Giulia Quadrifoglio
Arriva l’integrale. Sotto il cofano il sei cilindri 3.0 biturbo declinato in due potenze: 480 o 510 cavalli. Cambio manuale a sei marce nel primo caso o automatico a otto rapporti per la più potente M Competition e, per la prima volta, la trazione integrale mutuata dalla M5. Sono arrivati il traction control regolabile su dieci livelli, lo sterzo a rapporto variabile e la regolazione della sensibilità del pedale del freno su due livelli. Ma non è tutto: di serie ci sono cerchi di diametro differente tra anteriore e posteriore, fino a 20 pollici. Lunga la lista degli optional che vede anche inediti sedili anteriori sportivi con struttura di carbonio. Le prime consegne sono previste per l'inizio del prossimo anno con prezzi compresi tra i 95.900 euro della M3 da 480 cavalli manuale ai 101.000 euro della M4 Competition.
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