La BMW Serie 3 è il modello schierato dalla Casa di Monaco nel segmento D: da sempre, l’auto punta su una spiccata sportività e sul piacere di guida, offrendo una gamma molto articolata, con tante alternative a livello di carrozzeria, alimentazioni e allestimenti.
BMW Serie 3: la storia del modello
La prima BMW Serie 3 apparve sul mercato nel 1975, con il compito di rimpiazzare la Serie 02, dalla quale ereditò l’atipica carrozzeria a tre volumi con due sole porte. Nel corso della sua carriera, il modello fu proposto anche in una originale versione scoperta, realizzata dalla carrozzeria Baur, con le cornici delle porte comunque presenti e con un massiccio roll-bar a sovrastare l’abitacolo. Nel 1983 fu la volta della seconda generazione, che portava il nome in codice E30 e che rimase in listino un decennio, con versioni a due e a quattro porte, targa Baur, cabriolet vera e propria e anche station wagon (battezzata Touring). A questa generazione risale il debutto dell’allestimento sportivo M3, presente poi anche nelle epoche successive. Alla fine del 1990, invece, iniziò l’avvicendamento con la terza serie, la E36, proposta come berlina, coupé, cabrio, familiare e nella variante a due volumi Compact, poco apprezzata dal pubblico: non è un caso che con la Serie 3 E46 del 1998, quest’ultima sagoma sia uscita definitivamente di scena. I quattro classici tagli della carrozzeria restarono a catalogo anche con la Serie 3 E90 del 2005, mentre con la successiva F30 la BMW cambiò approccio, battezzando come Serie 4 le versioni coupé e cabriolet e introducendo un’ulteriore variante di Serie 3, la GT, caratterizzata dal tetto dolcemente spiovente e dalla coda voluminosa. A fare da filo conduttore nella storia della berlina c’è un elemento molto particolare: è il montante posteriore, la cui piega porta il nome di “gomito dell’ingegner Hofmeister”.