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Nuovi Modelli

Lotus Emira
Il canto del cigno delle endotermiche di Hethel

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Dopo 12 anni dalla presentazione del suo ultimo modello inedito con motore endotermico, la Lotus presenta la Emira, che ha il compito di sostituire, almeno idealmente, le tre sportive attualmente presenti in gamma, ossia l'iconica Elise, la Exige e la Evora. La nuova sportiva inglese, però, ha dovuto cambiare rotta su certi elementi non più compatibili con il mercato odierno, ma ha mantenuto una filosofia unica per rapporto tra prezzo, contenuti e prestazioni.

Nel 2022 da circa 72.000 euro. Il suo sarà un destino particolare, perché sarà l'ultima Lotus priva di elettrificazione: con un design ispirato a quello della Evija, l'hypercar elettrica della Casa di Hethel, sarà il modello senza compromessi "for the drivers", con grandi aspettative dal punto di vista commerciale. Il debutto dinamico avverrà nei prossimi giorni a Goodwood, ma le prime consegne sono previste nella primavera del 2022, con prezzi a partire da meno di 60.000 sterline, pari a circa 72.000 euro al cambio attuale.

Le dimensioni aumentano. Nel 2021 non è possibile tornare al minimalismo totale che caratterizzava la Elise prima serie del 1996, ma i tecnici hanno comunque mantenuto la medesima filosofia di base, dando priorità al piacere di guida in un prodotto dal prezzo maggiormente accessibile rispetto a tante concorrenti. La formula rimane quella della biposto a motore centrale, sviluppata sulla base della nuova piattaforma Sport Car Architecture di alluminio. Le dimensioni, però, sono notevolmente cresciute rispetto al passato: 4,41 metri di lunghezza, 2,57 di passo, 1,89 di larghezza e 1,22 di altezza sono valori molto diversi rispetto a quelli dei modelli del passato: per intenderci, la Exige V6 - già allargata rispetto alla Elise - misura 4,05 metri di lunghezza, 1,80 di larghezza e 1,15 di altezza, mentre la Evora si ferma a una lunghezza di 4,39 metri. La Emira eccelle rispetto al passato anche in termini di spazio per i bagagli: 208 litri dietro ai sedili e 151 litri nel vano posteriore.

Il canto del cigno delle endotermiche di Hethel

Prima il V6 Toyota, poi il 2.0 turbo AMG. La carriera della Emira inizierà con la First Edition, spinta dal già noto V6 3.5 di origine Toyota che, grazie al compressore volumetrico, è in grado di erogare 400 CV. Questa unità, abbinata al cambio manuale o automatico, è capace di portare la vettura da 0 a 100 km/h in meno di 4,5 secondi, con una velocità massima di 290 km/h. Al debutto saranno offerte le tinte Hethel Yellow, Shadow Grey, Magma Red, Nimbus Grey, Dark Verdant e Seneca Blue con sette combinazioni diverse per gli interni e cinque diversi design dei cerchi di lega da 20", oltre alle pinze freno disponibili in quattro colori. Nell'estate del prossimo anno debutterà poi una seconda versione, equipaggiata con il 2.0 turbo quattro cilindri da 360 CV fornito dalla AMG, adattato nell'aspirazione e nello scarico per essere montato in posizione centrale e abbinato al cambio automatico a doppia frizione. I dati prestazionali di questa variante non sono ancora noti, mentre, per quanto riguarda il peso totale, la Lotus si è per ora limitata a dire che la Emira fermerà la bilancia a 1.405 kg, senza fornire ulteriori dettagli più precisi.

Stile ispirato alla Evija. Il design della Lotus Emira è figlio dell'evoluzione stilistica della Evija ed è stato mantenuto l'approccio da supercar in miniatura che ha caratterizzato le Elise ed Exige precedenti. Il progetto è nato fin dall'inizio per poter omologare la vettura in tutti i principali mercati mondiali, offrendo comfort e sicurezza allineati agli standard attuali, senza però sacrificare il piacere di guida. Le linee aggressive, con i parafanghi in evidenza e l'abitacolo compatto, sono state studiate per stupire senza dimenticare l'efficienza aerodinamica. Proprio i tagli delle prese d'aria sono una citazione della Evija, mentre la downforce è stata ottenuta lavorando sui profili della carrozzeria e sulla parte inferiore della scocca. I gruppi ottici anteriori e posteriori a Led, invece, si distaccano dal linguaggio stilistico dell'hypercar elettrica e hanno una propria identità.

Il canto del cigno delle endotermiche di Hethel

Interni spaziosi e digitali, arrivano anche gli Adas. Gli interni hanno compiuto un balzo in avanti senza precedenti: tutto rimane focalizzato intorno al guidatore, ma vengono abbandonati gli strumenti classici e l'assoluto minimalismo del passato. Il pilota, infatti, ora può contare su due display multifunzione da 10,25 e 12,3 pollici, oltre a portaoggetti, finiture di pregio e una maggiore superficie vetrata anteriore, laterale e posteriore, che aumenta la visibilità. La trasmissione mantiene la leva centrale e suoi modelli V6 manuali offre ancora il leveraggio a vista, una citazione alla Esprit. I sedili, specifici per il modello, offrono anche le regolazioni elettriche (a quattro o 12 vie), mentre il volante con sezione inferiore piatta integra diversi comandi. Accessori come cruise control, sensori luci e pioggia, sensori di parcheggio e specchietti elettrici diventano ora disponibili, ma c'è spazio anche per gli Adas: debuttano infatti l'adaptive cruise control, il sistema anti collisione, il rilevamento della stanchezza del conducente, la lettura dei segnali stradali, il mantenimento della corsia, il rear cross traffic alert e l'assistente al cambio della corsia. Non mancano infine soluzioni per la connettività, come Apple Carplay e Android Auto, e persino un impianto audio opzionale firmato Kef con sistema Uni-Q e 10 altoparlanti.

Il Drivers Pack in opzione. Di serie sono previsti pneumatici Goodyear Eagle F1 Supersport, ma in opzione è previsto il Lotus Drivers Pack, che porta in dote le semi-slick Michelin Sport Cup 2. Il pacchetto include anche una modalità di guida denominata Sport (che affianca la Tour, presente di serie), la quale modifica la reattività delle sospensioni a controllo elettronico e gestisce il launch control, mentre non viene modificata la taratura del servosterzo, che rimane idraulico. Per la versione con motore AMG, inoltre, sono previste modalità specifiche, che vanno ad agire anche sul powertrain.

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