Da Monaco a Milano: la Smart Concept #1 ha fatto la prima incursione in Italia in attesa della versione di produzione, che si vedrà verso la fine dell’estate prossima per arrivare sul mercato nell’ultimo scorcio del 2022. Con quali modalità lo ha spiegato in una serata di incontro informale con la stampa, il nuovo ceo di Smart Italia, Lucio Tropea. “Creeremo spazi dedicati all’interno di un gruppo di concessionarie Mercedes attualmente in fase di selezione, dove effettueremo la vendita diretta, riconoscendo al concessionario una commissione, in cambio dell’investimento per il nuovo layout e dell’impiego di un venditore-agente. Così il dealer non ha costi, poiché non deve comprare le macchine da noi, immobilizzando capitale, e addossandosi degli stock”. Di fisico ci saranno soltanto un paio di esemplari da vetrina, forniti dalla Casa, si configura tutto online, si ordina l’auto e si aspetta che sia consegnata dal centro di stoccaggio nazionale del marchio. “In tal modo garantiamo la consegna in cinque giorni”, si sbilancia il manager. Una situazione “win-win” che dovrebbe garantire vantaggi a tutti e aiutare, assieme alla produzione localizzata in Cina, a mantenere i prezzi competitivi.

Anche a due motori e trazione integrale. Su quanto potrebbe costare, però, i dirigenti Smart mantengono il riserbo. L’unica cosa chiara è che, benché sia costruita in Cina, non sarà un’auto economica, anzi avrà ambizioni da quasi premium. Del resto sulla carta i contenuti sembrano esserci tutti: accanto a una versione d’ingresso (con un singolo motore che eroga fino a 204 CV, batteria di taglio medio-piccolo, trazione posteriore) ve ne sarà una al top con batteria di grande capacità, due motori (uno per asse, e quindi trazione integrale), 326 CV e 410 km d’autonomia (ma ce ne sarà anche una con singolo motore e batteria di taglia grande che arriverà a 430 chilometri di percorrenza tra un “pieno” e l’altro).
Porte convenzionali. Pur abbandonando le scenografiche portiere ad armadio della concept in favore di un layout più convenzionale, con montante centrale, la crossover sino-tedesca – che, lo ricordiamo, è costruita su una nuovissima piattaforma elettrica nativa sviluppata dalla Geely, partner paritetico della Mercedes nella Smart – offrirà abbondante spazio e versatilità a bordo, garantita da una lunghezza mai prima appartenuta al marchio (4 metri e 29 centimetri) e da un passo generoso di 275 centimetri e accresciuta dal divanetto posteriore (sì, sull’auto di serie sostituirà le poltrone singole della concept) scorrevole longitudinalmente. La console centrale non sarà più sospesa ma arriverà fino al pavimento per offrire vani porta-oggetti più capienti e al centro plancia resterà lo schermo da 12,8” con un’inedita interfaccia rappresentata da una sfera che fa da menu centrale e un assistente avatar, capace di apprendere dalle abitudini del guidatore.

Non muore la Fortwo. La Fortwo continuerà ad affiancare la nuova crossover almeno per tutto il 2023, per poi lasciare posto a un’erede, da realizzare su una piattaforma ad hoc. L’architettura della Suv, invece, darà origine anche ad altri prodotti, nell’ottica di realizzare una vera gamma, vale a dire l’antico sogno che Smart ha provato varie volte a concretizzare, senza che mai fosse coronato da successo. Ora, sembrano esserci sono le condizioni tecnico-produttive perché diventi realtà.
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