Fare visita alla Lotus, nel cuore dell’Inghilterra, è già di per sé un’esperienza unica. Lo storico stabilimento sorge a Hethel, un piccolo paese nella ridente contea di Norfolk. Prati sterminati e dolci colline compongono il monotono il paesaggio circostante, che si traduce nel più tipico countryside inglese.
Un’azienda unica. Aggiungeteci poi il fatto che, a fare gli onori di casa al nostro arrivo c'era Jean-Marc Gales in persona, il Ceo della casa automobilistica britannica. È vero, non ha voluto commentare in alcuna maniera la recente acquisizione da parte dei cinesi della Geely. Ma è stato lui in ogni caso a volerci presentare direttamente le nuove Lotus Elise Cup 250 ed Exige Cup 380, le due protagoniste del nostro breve test di primo contatto. Giusto per dare le proporzioni, è come se per la presentazione di una nuova versione della Fiat si scomodasse Sergio Marchionne. Del resto, alla Lotus tutto ha una dimensione familiare e, se ami davvero le auto, va a finire che ti senti subito a casa. Soprattutto perché a fianco della fabbrica si estende il leggendario test track della Casa britannica. Una lingua di asfalto lunga 3,5 km, con curve velocissime e molto tecniche, dove hanno girato alcuni dei piloti di Formula 1 più famosi della storia, da Ayrton Senna a Emerson Fittipaldi, passando per Graham Hill e Stirling Moss.
Lotus, in pista con la Elise Cup 250 e la Exige Cup 380
Le Elise stradale più veloce di sempre. Con la giusta dose di timore reverenziale nei confronti di un luogo così “sacro”, ci avviciniamo alla Elise Cup 250, già pronta sulla linea di partenza. Si tratta della nuova versione top di gamma, che estremizza al massimo il concetto del “less is more”, tanto caro al fondatore Colin Chapman. Grazie all’utilizzo di fibra di carbonio e alluminio a profusione gli ingegneri inglesi sono riusciti a ridurre il peso fino a 860 kg. Contemporaneamente hanno aumentato poi il carico aerodinamico fino a raggiungere i 125 kg di deportanza a 225 km/h. È inutile girarci troppo intorno: il risultato è un’auto da pista con targa e frecce. Su strada la si può guidare tranquillamente, a patto che sappiate scendere a qualche compromesso in termini di comfort, considerato l’assetto granitico e l’assenza del servosterzo, oltre che di ogni modaiolo ammennicolo (al massimo potete avere la radio con il Bluetooth e l’aria condizionata).
Tra i cordoli di Hethel. In pista però la piccola Elise diventa a dir poco esaltante. Il motore è il solito 1.8 quattro cilindri sovralimentato con un bel compressore volumetrico. Il che significa zero ritardi di risposta, a qualsiasi regime, e una potenza di 246 CV nonostante la cubatura tutto sommato contenuta. Il sound pervade totalmente l’abitacolo, perché i materiali fonoassorbenti sono ridotti al minimo. A rafforzare l’idea di un’auto da corsa ci pensa il cambio. Una piccola opera d’arte meccanica, con la sua gabbia a vista, che restituisce innesti perfetti, corti e velocissimi, ma soprattutto ben contrastati come vuole chi cerca l’adrenalina a tutti i costi in pista. La frenata è poderosa, grazie ai freni AP anteriori che permettono staccate al limite, mentre lo sterzo, non filtrato da alcun tipo di servoassistenza, è rapidissimo e preciso come una lama. L’idea è quella di guidare un’auto vera, con quella giusta dose di elettronica che non arriva mai a sovrastare il doveroso dominio della meccanica. Insomma un’auto dal sapore squisitamente old school. In un panorama costellato da auto sempre più potenti ma anche sempre più pesanti, la Lotus è quindi una delle poche case che ha continuato dritta per la sua strada, facendo della leggerezza assoluta l’arma con cui fare la vera differenza.
Exige Cup 380, sempre più estrema. E ce ne siamo accorti ancora di più sulla Exige Cup 380, la Lotus stradale più veloce mai costruita. La filosofia è la stessa della Elise Cup. Giù il peso fino a 1.057 kg e un’aerodinamica rivista per aumentare la deportanza (fino a 200 kg alla massima velocità). La differenza principale è nel motore che in questo caso è un V6 da 3.5 litri, sempre di origine Toyota e sempre sovralimentato per mezzo di compressore volumetrico. Qui la potenza sale a circa 380 CV, che si traducono in un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,6 secondi e in una velocità massima di 282 km/h. La sensazione è quella di un’auto pensata per chi non riesce mai ad accontentarsi e vuole alzare sempre di più l’asticella delle prestazioni. Rispetto alla Elise è più brutale e il suo carattere è esuberante in ogni frangente. Sia sul dritto dove tira fuori un’accelerazione quasi da hypercar e una stabilità eccelsa alle altissime velocità, ma anche in curva dove si dimostra agile e veloce come poche altre auto. Tra un cordolo e l’altro ti prende quasi per mano per spiegarti che che la chiave di tutto, su un’auto, è davvero il contenimento del peso e che alla fisica non si comanda. Non è un caso quindi se questa piccola belva Made in England riesca a risultare, secondo gli uomini Lotus, addirittura più veloce di un mostro come la Porsche 911 GT3 RS.
Prezzi. Quale scegliere dunque? Difficile dirlo quando si ha a che fare con due sportive purosangue come queste Lotus. Bisogna ammettere però che la Elise rimane sicuramente quella più autentica, quella che incarna alla perfezione lo spirito originale della Lotus e del suo fondatore. La Elise Cup 250 in Italia costa 66.540 euro, mentre per la più esigente Exige Cup 380 servirebbero almeno 115.060 euro, se non fosse che, in questo caso, l’auto è già andata sold out.
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