Decisamente “interessante” questa nuova versione della Espace, l’auto che trent'anni fa aveva rivoluzionato il mondo automobilistico, inventato un modo diverso di viaggiare e che oggi rinasce con le linee quasi una crossover. Senza perdere nulla in versatilità. Elegante, moderna, aggressiva, offre tanto spazio per la famiglia, gli amici, i bagagli, per di più con grandi superfici vetrate per godere al massimo del panorama.
Moderna e accativante. La Espace di oggi si presenta più “auto”, più filante, insomma con uno stile più moderno, accattivante. Con tutto quello che oggi fa tendenza. Una recente ricerca di mercato effettuata proprio in Francia sulle motivazioni di acquisto, mette al primo posto la ricchezza delle dotazioni infotainment. E qui non manca nulla, a cominciare dal grande schermo posto al centro della plancia, in quell’innovativa posizione verticale che si rivela indicatissima per seguire le mappe del navigatore, specialmente quando impostate con la visione lungo la direttrice di marcia. Capace di far interagire tra loro i controlli elettronici secondo schemi inediti. Come la luce abitacolo diffusa ed elegante, di tonalità adeguata a ognuna delle 5 regolazioni di marcia possibili. Ovviamente connettività facile ed estesa. Con l'aggiunta di un mega impianto radio dal suono avvolgente, grazie al Surround del sistema BOSE, con 12 altoparlanti ed un vero subwoofer.
Quattro ruote sterzanti. Infine un sistema di parcheggio automatico, davvero efficace. Per non parlare poi del motore, un turbodiesel di cilindrata limitata a 1.600 cm3, con consumi competitivi, ma con le prestazioni di un 2.000. E le quattro ruote sterzanti, con la conseguente stabilità in marcia a prova di errore, di manovra al limite. Su tutto questo panorama positivo, che giustifica l’aggettivo “interessante”, meraviglia una certa vibrosità, accompagnata da fremiti e code acustiche quando si devono superare certi ostacoli stradali, oramai tipici degli attraversamenti cittadini. Intendiamoci, di livello accettabile. Ma inaspettato, perché proprio su questo campo, la Renault ci aveva abituato a risultati decisamente ottimi, al di sopra della media del mercato.
Paolo Massai
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