Signori, adesso si fa sul serio. Dopo l’attesa, le verifiche tecniche e sportive, la cerimonia del podio e il pubblico che ha affollato il villaggio della Dakar, per la prima volta ospitato ad Asunción, capitale del Paraguay, l’edizione 2017 della maratona sudamericana entra oggi nel vivo con la prima tappa, che porterà i concorrenti fino alla città argentina di Resistencia. Quasi un prologo, lungo 454 km ma con una sezione cronometrata di soli 39 km, utile a “scaldare” gli equipaggi (temperature e umidità sono, in ogni caso, elevate) e a stabilire l’ordine di partenza per la seconda e più impegnativa tappa.
Calo di partecipanti. Al via, i veicoli effettivamente presenti, dopo le verifiche da parte della direzione gara, sono in tutto 318, in netta flessione rispetto ai 347 della scorsa edizione: la delusione della Dakar 2016, considerata “facile” e troppo poco “dakariana” per i gusti di molti equipaggi, ha avuto probabilmente il suo peso sulle iscrizioni. In ogni caso, in gara ci sono 87 auto, 144 moto, 37 quad e 50 camion, che si batteranno per il successo fino al 14 gennaio, data di arrivo della carovana a Buenos Aires. A questi vanno aggiunti i veicoli di assistenza e dell’organizzazione, per un totale di circa 700 mezzi in movimento lungo il percorso.

La Peugeot. A lottare per il successo tra le auto saranno certamente gli equipaggi della Peugeot, della Mini e della Toyota, ovvero quelli a bordo di vetture ufficiali o semi-ufficiali. La Peugeot, reduce dalla vittoria nel 2016, schiera la nuova 3008 DKR, evoluzione della precedente 2008 DKR16, affidata alle mani di campioni come Peterhansel, Sainz, Loeb e Despres; la 3008 DKR ha due ruote motrici, motore centrale, sospensioni e aerodinamica modificate e un inedito sistema di climatizzazione, che interessa anche i sedili Sparco. Bruno famin, direttore della Peugeot Sport, si è detto “un po’ preoccupato per i cambiamenti introdotti nel regolamento sulle prestazioni dei motori a benzina e turbodiesel e alle norme sulla navigazione”, ma è indubbio che la Casa francese si presenta al via molto agguerrita.

Le Mini. Il team X-raid, che porta in gara la nuova versione della Countryman da rally-raid, è quest’anno indebolito dalla perdita di due top driver, Nasser Al-Attiyah e Nani Roma, entrambi passati alla Toyota. Pilota di punta sarà quindi l’ex rallysta Mikko Hirvonen, affiancato da Yazeed Al Rajhi e Orly Terranova, mentre Bryce Menzies ha dovuto dare forfait per i postumi delle fratture a una spalla subite durante un tentativo di record di salto attuato in agosto.

Le Toyota. La vera sorpresa, quest’anno, potrebbe essere costituita dai potenti pick-up Toyota Hilux, resi più competitivi e affidati a piloti di primo piano. Al sudafricano Giniel de Villiers, già vincitore della Dakar con la Volkswagen, si affiancano Nani Roma (che ha al suo attivo successi in moto e auto) e Al Attiyah (anche lui già primo nella maratona). Il pronostico, dunque, resta apertissimo, anche perché il percorso, con una lunga parte a quote superiori ai 3.000 metri di altitudine, è pieno d’insidie e il maltempo, con la previsione di precipitazioni abbondanti, resta in agguato. E.D.
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