Stéphane Peterhansel con la sua Peugeot 3008 DKR ha vinto la settima tappa della Dakar, aggiudicandosi una prova speciale ancora una volta (la seconda, dopo il completo annullamento della sesta tappa) accorciata a 161 km a causa dei danni dovuti al maltempo. Nella sezione che ha portato i concorrenti da La Paz, capitale della Bolivia, a Uyuni, nella regione del Salar, Peterhansel ha però inflitto solo 48” di distacco al compagno di squadra e rivale Loeb: il vantaggio conquistato per la classifica assoluta è dunque minimo. Al terzo posto di tappa troviamo il sudafricano De Villiers, tornato ad affacciarsi nelle posizioni di vertice con il suo Toyota Hilux e distanziato dal leader di 3’33”; lo seguono Hirvonen (Mini, a 5’03”) e Roma (Toyota, a 5’32”), mentre Despres con l’altra 3008 DKR rimasta in gara dopo l’incidente di Sainz è finito solo al settimo posto, con un distacco dal vincitore di 9’07”.

La classifica. Peterhansel, dunque, resta al comando della classifica generale, con 1’57” di margine su Loeb: al momento, i due continuano a darsi battaglia senza ordini di scuderia. Anche perché Roma e la sua Toyota sono terzi in classifica con un distacco notevole (11’07”), ma non incolmabile in caso di guasti o importanti errori di navigazione. Despres è scivolato al quarto posto, con 14’01” di distacco, mentre Hirvonen è quinto, ma paga ancora, con 47’24” di ritardo, i fatali errori di navigazione commessi nel corso della gara. La classifica prosegue con De Villiers al sesto posto, seguito dalle Mini di Terranova, Przygonski e Garafulic e dalla Peugeot privata di Dumas.
I commenti. Moderatamente soddisfatto il vincitore della tappa, Peterhansel, che forse sperava di prendere più margine sul rivale: “Era una bella speciale”, ha dichiarato al bivacco, “ con molta navigazione, dune non grandi ma in quota siamo sempre scarsi di potenza; non abbiamo fatto errori, ma c’è una check-list di cose da verificare sulla macchina”. Dal canto suo, Loeb ha lamentato “una navigazione all’inizio difficile, con dei waypoint complessi da trovare, cosa nella quale Peterhansel è molto forte…”. Despres, invece, racconta di “non aver fatto errori particolari, ma di aver faticato a trovare la traccia giusta, facendo 11 km nell’erba alta e danneggiando un po’ la carrozzeria nella parte posteriore”. Quanto ai piloti delle Mini, Terranova ha lamentato una foratura dopo 50 km con perdita di pressione e delle difficoltà di navigazione.

L’ottava tappa. Oggi la gara riprende con il ritorno dei concorrenti in Argentina, senza che le vetture abbiano potuto contare sull’assistenza: la settima e l’ottava tappa sono, infatti, del tipo marathon, ovvero senza la possibilità d’intervento sui mezzi da parte dei meccanici dei team tra l’una e l’altra frazione (solo gli equipaggi stessi possono effettuare eventuali riparazioni). In tutto, il programma prevede ben 892 km da Uyuni a Salta, 492 dei quali (salvo modifiche) di prova speciale, con variazioni altimetriche notevoli e punte di 4.400 metri. E.D.
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