Il caos alla Dakar 2017 continua. Dopo il disastro della nona tappa annullata per il maltempo, i concorrenti sono finalmente riusciti a tornare a gareggiare, disputando regolarmente la decima frazione, da Chilecito a San Juan. Ma non è bastato per far tornare tutto nella normalità. La prova, infatti, è stata caratterizzata dall’incidente che ha visto protagonisti Peterhansel e un motociclista, Simon Marcic, che procedeva in senso contrario alla ricerca di un waypoint in un punto stretto della pista. Il pilota della Peugeot si è fermato immediatamente, per portare i primi soccorsi a Marcic, che ha subito una frattura aperta a tibia e perone, attendendo l’arrivo dell’elicottero col medico. La sosta è costata 15 minuti di ritardo a Peterhansel, che quindi ha lasciato provvisoriamente la vittoria di tappa al compagno di squadra Loeb; in serata, però, gli organizzatori hanno restituito il tempo perso durante l’operazione di soccorso al pilota francese che, quindi, è risultato vincitore della prova ed è leader della classifica.

La tappa. A prevalere, dopo una giornata che ha creato parecchi problemi di navigazione ai concorrenti, è stato dunque Peterhansel con la Peugeot 3008 DKR, che ha inflitto 7’28” di distacco al compagno di squadra Loeb e 10’01 al terzo driver della squadra del Leone ancora in gara, Despres. Seguono, nella classifica della speciale, le Mini Countryman JCW Rally di Al Rahji e Terranova. Giornata negativa, invece, per altri due protagonisti della Dakar 2017. Hirvonen, con la Mini del team X-raid, ha prima subito una foratura, poi si perso due volte, poi ha avuto problemi al cambio, si è insabbiato e, infine, ha tamponato un camion, distruggendo il radiatore… Nonostante tutto, è riuscito ad arrivare a fine tappa in trentesima posizione. Anche Nani Roma, con il Toyota Hilux, ha perso molto tempo e ha finito la prova al decimo posto, staccato di oltre 38’ dal leader.
La classifica. Dopo le modifiche introdotte dalla direzione gara, Peterhansel si ritrova al comando con un buon margine (5’50”) sul compagno di squadra Loeb; la tripletta Peugeot è chiusa da Despres, staccato di 25’40”. Nani Roma conserva il quarto posto, con 1h 00’55” di ritardo, mentre al quinto posto sale De Villiers (Toyota), staccato di 1h 42’54”. Terranova, Garafulic e Przygonski occupano con le Mini le posizioni dalla sesta all’ottava, mentre Dumas e Al-Qassimi, con delle Peugeot private (rispettivamente 3008 DKR e 2008 DKR), completano la top ten. Hirvonen è invece scivolato al 15° posto.
Le polemiche. Bruno Famin, direttore di Peugeot Sport, pur soddisfatto del risultato, che vede tre delle sue vetture ai primi tre posti, ha commentato l’episodio dell’incidente di Peterhansel sottolineando come “le vetture siano dovute passare su dei terreni abbastanza inverosimili, cosa abbastanza pericolosa come si deduce da quanto accaduto: credo che i tracciatori qualche volta si spingano troppo in là cercando di collocare dei waypoint in punti improbabili, cosa che crea delle situazioni a rischio. Per fortuna, non c’è pericolo di vita per Marcic, ma credo che sia necessaria una vera riflessione perché questo genere di situazioni si venga a creare in futuro il meno possibile”. Quanto al risultato finale, Famin ha confermato che i due “leoni” della Peugeot saranno liberi di battersi tra loro fino alla fine, “anche se la festa è un po’ rovinata dall’incidente”. Sulla stessa linea il commento di Loeb, che ammette di essersi “perso tre o quattro volte, entrando in una valle prima di accorgersi che non era quella giusta, perdendo molto tempo; inoltre, certi waypoint imposti ci hanno costretto a passare in punti inadatti al nostro tipo di vetture”. Peterhansel, infine, ha spiegato così l’incidente: “Tutti si sono persi, noi compresi: a un certo punto, un motociclista che procedeva in senso contrario al nostro è sbucato all’improvviso da un piccolo cespuglio: abbiamo frenato tutti forte, lui è caduto e lo abbiamo colpito. Era sotto la nostra macchina: siamo usciti dall’abitacolo per soccorrerlo. Era cosciente, ma soffriva, in apparenza, di una frattura aperta a tibia e perone. Siamo rimasti con lui fino all’arrivo dell’eliambulanza, poi siamo ripartiti, ma non è stato facile ritrovare il ritmo.
La tappa odierna. Peterhansel, dunque, si trova nella posizione di poter gestire il vantaggio in classifica, ma deve fare i conti con l’undicesima tappa, decisiva per il risultato finale. I concorrenti andranno da San Juan a Rio Quarto, per un totale di 759 km, 292 dei quali di speciale. Ad attenderli, nei primi 50 km della prova, ci sono le dune di San Juan. In gara ci sono ancora 62 auto (compresa la gloriosa Panda di Verzeletti), 101 moto, 22 quad e 47 camion.
Emilio Deleidi
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