Se qualcosa resterà negli annali della Dakar 2017, oltre al maltempo e agli annullamenti delle tappe, sarà di sicuro il duello tra i piloti della Peugeot. Che non si sono risparmiati neppure nell’undicesima tappa, approfittando della libertà di gara lasciata loro dal capo del team Bruno Famin, sicuro del successo finale in virtù delle prime tre posizioni occupate nella classifica assoluta dalle sue vetture a un giorno dalla fine della gara. Così, nell’undicesima tappa, Loeb ha potuto attaccare a fondo, accumulando un vantaggio di oltre due minuti sul compagno di squadra Peterhansel; un recupero pari a circa metà del distacco fino a quel momento accumulato rispetto al leader della classifica assoluta. Poi, però, una foratura nella prima curva della seconda frazione di gara ha compromesso il suo attacco, facendogli perdere gran parte del margine: e, alla fine, Loeb ha vinto la tappa, ma con soli 18” di vantaggio su Peterhansel, che ha saldamente mantenuto il comando della gara dopo 292 km di speciale. La classifica della giornata vede poi al terzo posto un ottimo Terranova con la Mini del team X-raid, staccato di 6’37” dal vincitore, seguito dal compagno Al-Rahji (a 7’25”) e dall’ultimo dei piloti ufficiali Peugeot ancora in lizza, Cyril Despres, quinto a 7’32”.

La classifica. A meno di sorprese dell’ultima ora, a una tappa dalla fine Peterhansel e Cottret sembrano avere saldamente in mano la Dakar 2017: il loro vantaggio sui compagni Loeb ed Elena è di 5’32”. Terza è un’altra 3008 DKR, quella di Despres e Castera, staccati di 32’54” dal leader. Completano le prime posizioni, Roma-Bravo (a 1h15’41”) e De Villiers-von Zitzewitz (a 1h 49’37”), entrambi con i Toyota Hilux. Terranova-Schulz, i migliori degli equipaggi X-raid, sono staccati di 1h 51”40”, quindi ancora in lotta per la quinta posizione finale.
Amarezza. Loeb, a fine giornata, non ha nascosto la sua delusione: “La giornata era iniziata piuttosto bene”, ha raccontato una volta al bivacco, “sapevamo che il terreno ci era favorevole e abbiamo attaccato per recuperare su Peterhansel; una foratura alla prima curva della seconda parte della speciale ci ha però fatto perdere il nostro vantaggio e questo è frustrante. Abbiamo continuato ad attaccare, finendo la prova nella polvere di Stéphane, ma a quel punto l’obiettivo era finire la prova senza prendere troppi rischi”. Per Peterhansel, invece, “è stata una battaglia dura: all’inizio avevamo perso buona parte del nostro vantaggio su Loeb, ma la sua foratura ci ha permesso di recuperarlo: ora definiremo la nostra strategia, perché tutto può ancora succedere, ma sono sereno perché la 3008 DKR finora ha messo in mostra un’affidabilità totale”. Soddisfazione anche nel team X-raid per la bella prova di Orlando Terranova, terzo a fine giornata: “Abbiamo cercato di spingere fin dalla partenza”, ha spiegato l’argentino, “ma la prima parte della speciale era molto accidentata e sabbiosa; poi abbiamo dovuto guidare nella polvere delle moto e dei quad. Ciononostante, siamo riusciti ad avvicinarci a De Villiers di qualche secondo, che non è ancora abbastanza”. Le Mini occupano attualmente la sesta e settima posizione, con Terranova e Przygonski, e la decima con Abu Issa; ottavo è un ottimo Romain Dumas, specialista delle piste alla guida di una Peugeot privata, nono Rautenbach con un altro Toyota Hilux.
Gran finale. Oggi è in programma la dodicesima e ultima tappa della Dakar 2017, da Rio Cuarto a Buenos Aires: 786 km, dei quali però solo 64 di prova speciale, prima dell’arrivo trionfale nella capitale argentina, dov’è prevista la cerimonia del podio. Difficile che una sezione cronometrata possa portare a nuovi scossoni in classifica, ma alla Dakar le soprese non mancano mai… E.D.
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