Da sempre pezzo forte (anche dal punto di vista delle vendite) della produzione della Casa di Stoccarda, l'ultima serie della media tedesca si presenta sul mercato con l'intento di stabilire una nuova frontiera.

Oggetto della nostra prova, la "E 270 CDI Avantgarde". Basta guardarla per capire quale sforzo sia stato fatto per realizzare questa berlina, equipaggiata con un turbodiesel di 2.7 litri da 130 kW-177 CV. Le misure, 4,81 metri di lunghezza per 1,82 di larghezza, sono pressoché identiche a quelle del modello attuale, rispetto al quale, però, questa "E" risulta più slanciata ed elegante.

La posizione di guida è quella abituale delle Mercedes: tanto spazio, con sedile regolabile in altezza elettricamente, grande volante verticale e pedali piuttosto distanti. La console è stata completamente ridisegnata, riprendendo alcune delle soluzioni viste sugli altri modelli della stella a tre punti.

Il climatizzatore, per esempio, sdoppiato e dal perfetto funzionamento, è alloggiato appena sotto le bocchette centrali. Più in basso, il blocco multimediale: ricco al punto che per gestire i 34 tasti (di cui due doppi) bisogna fermarsi.

Inediti, il disegno della strumentazione, che sulla "Avantgarde" sfoggia un originale sfondo bianco, probabile omaggio a uno stilema in voga a Stoccarda negli Anni 50, e il doppio tetto apribile di cristallo, un piccolo capolavoro d'ingegneria, con il vetro anteriore mobile e quello posteriore fisso.

In mezzo al traffico la "E" incede silenziosa e calma. In autostrada, suo terreno d'elezione, procede in souplesse. È meno agile delle concorrenti, BMW "serie 5", innanzitutto. Il motore ha nell'elasticità il punto di forza. Merito, anche, dell'eccellente cambio automatico a cinque marce con funzione sequenziale.