La Toyota "Rav 4" è tutta nuova, più importante e più grande, soprattutto dentro, dove c'è più spazio per le gambe e si sono guadagnati centimetri anche per il bacino e le spalle: ora in tre si sta più larghi.

Riproposta la possibilità di regolare longitudinalmente il sedile posteriore, con un'escursione massima di 16 centimetri. La vera novità è l'adozione del praticissimo sistema "Easy flat": basta azionare le due leve collocate sui fianchi del vano di carico per ottenere l'abbattimento dello schienale posteriore e la formazione di un unico grande piano senza dover rimuovere o ripiegare il cuscino di seduta e i poggiatesta. Meno convincente, invece, la scelta di mantenere il portellone incernierato lateralmente, imposta dall'ancoraggio esterno della ruota di scorta.

I passi avanti più significativi si apprezzano su strada, appena presa confidenza con i comandi: subito si ha modo di notare la disponibilità del nuovo turbodiesel "2200", anche nella versione con "soli" 136 CV (la Casa propone anche un secondo livello di potenza, ben più impegnativo). Il quattro cilindri giapponese, d'alluminio e con turbina a geometria variabile, non tradisce le aspettative: i 20 CV in più rispetto al precedente "2000" si sentono tutti, specie quando s'affonda il piede sull'acceleratore, ma è piacevole sentir girare questo "2200" anche ad andatura da passeggio, soprattutto grazie all'abbondante coppia (che passa da 250 a 310 Nm).

Le prestazioni rilevate dal nostro Centro Prove, di tutto rispetto, confermano il brillante temperamento. Il motore ha una sola sgradevole pecca: produce una sensibile rombosità agli alti regimi. Buono l'accordo col cambio a sei marce, anche se la selezione dei rapporti, soprattutto a freddo, non è rapidissima, complice la corsa un po' lunga e qualche resistenza degli innesti quando si maltratta un po' la leva.

Tutto sommato, non delude nemmeno lo sterzo, ora servoassistito elettricamente, ma soprattutto parte integrante di un innovativo sistema elettronico di ausilio alla guida, che lo fa interagire col controllo di stabilità (Vsc) e la gestione della trazione integrale per rendere la vettura più sicura e affidabile; ciò si traduce in un comportamento sincero e in una facilità di guida paragonabile a quella di una qualsiasi berlina.

Quando le ruote passano dall'asfalto alla terra, la versatilità del sistema 4x4, con frizione multidisco tra i due assi, garantisce una trazione modulabile secondo il grado di aderenza. In partenza, il rapporto è fisso (55% davanti, 45% dietro), così da distribuire la coppia su tutte e quattro le ruote e avere migliore presa sul terreno; poi varia sino a trasformare la "Rav 4" in una trazione anteriore in caso di buona aderenza del fondo.