Questa imponente monovolume americana spinta da un generoso 2800 da 163 CV è una piccola casa viaggiante, un?auto per lunghi viaggi in prima classe. Tanto che, appena sali a bordo, ti aspetti che passi l?hostess a offrirti un bicchiere di spumante e che lo steward ti inviti ad allacciare le cinture di sicurezza, a ripiegare il tavolinetto e a mettere in posizione verticale lo schienale del sedile. Magari augurandoti anche "buon viaggio".

Insomma, per apprezzare davvero la nuova Grand Voyager bisogna calarsi nei panni del passeggero, evidentemente considerato da Chrysler un ospite molto esigente, persino un po? sofisticato, se si dà peso alle attenzioni che gli riserva. La porta gli si apre davanti automaticamente come alla fermata del bus e in pochi secondi si ritrova seduto su una comoda poltrona con tutto quanto serve attorno: ripostigli, cassetti, porta lattine, spot di lettura, comandi indipendenti del condizionatore, bocchette regolabili sopra la testa e persino uno schermo LCD (da condividere con chi siede accanto) dove riprodurre un bel film o divertirsi con qualche gioco elettronico.

Gli stessi confort sono garantiti anche a chi trova posto sull?ultima fila di sedili, che magari sta seguendo sul video un diverso programma di intrattenimento. Il sistema multimediale MyGIG20 consente infatti di riprodurre tre diversi supporti audio/video contemporaneamente. Il tutto in abbondanza di spazio per sette persone.

Ma le sorprese non finiscono qui, perché se si ha bisogno di più spazio per i bagagli, ci vuole un attimo (meno di 30 secondi) e davvero nessuno sforzo (basta tenere premuto l?apposito pulsante nel vano di carico), per richiudere su se stessa la terza fila di sedili, ruotarla di 180° e vederla scomparire come d?incanto sotto il piano di carico. Si crea in questo modo un vano di dimensioni enormi, in grado di soddisfare qualsiasi tipo di esigenza. E se, nonostante tutto, il volume che si rende disponibile, non dovesse bastare , si possono far scomparire sotto il pavimento (in questo caso agendo manualmente) anche le due poltroncine centrali.

D?altro canto, chi si mette al volante, si rende subito conto che, nonostante le abbondanti dimensioni esterne la Grand Voyager (lunga ben 5 metri e 13 cm, ma soprattutto larga quasi due metri, specchietti esclusi) non ha bisogno di una patente speciale per muoversi. Anzi in autostrada la monovolume americana non ha rivali e solo quando arrivano le curve diventa un po? ?pesante?. Tutto avviene comunque, comunque, nella massima sicurezza, nonostante il timido intervento dell?Esp (di serie) specie quando deve correggere il sottosterzo.

Unica nota dolente la frenata. Gli spazi d?arresto sono lunghi e l?impianto risente la fatica nell?uso gravoso: dopo una serie di frenate a pieno carico il pedale tende a allungarsi e a diventare spugnoso, mentre l?Abs interviene in lieve ritardo.