Luci alte e avvolgenti, fascione massiccio: dà idea di solidità questa Insignia Sports Tourer. L?apertura del bagagliaio somiglia a quella di un aereo cargo. È stata questa, infatti, l?ispirazione dei tecnici Opel: proprio l?enorme "bocca" di carico di un Antonov 124 russo.

L'ambiente nell?abitacolo è hi-tech, avvolgente, curato. E il ben fatto lo vedi dalla plancia, dai bei materiali usati per i rivestimenti e, soprattutto, te ne accorgi toccando le plastiche. Altro mondo rispetto alla Vectra. Facile trovare la posizione di guida ideale con tante le regolazioni e un comodo il sedile di guida, anche se pare tarato su taglie forti. Sul tunnel ecco la leva del cambio manuale a sei marce: è un po? infossata e arretrata e in seconda può capitare d?urtare col braccio la rotella multifunzione sul tunnel. Comunque l?Insignia si mostra accogliente, sia in larghezza, con i fianchetti porta "scavati", sia dietro, con gli schienali anteriori "rientranti" (e le gambe ringraziano).

Equipaggiata con un 2.0 turbodiesel da 160 CV sfoggia cerchi opzionali da 18" e un cambio manuale che, sotto il profilo funzionale, va bene e ha innesti abbastanza corti e precisi. Peccato che il pedale della frizione pesi 15 chili: i 1.500 euro in più per l'automatico, considerando la guida più rilassata e una maggior prontezza, sono quindi soldi ben spesi. Il quattro cilindri, pronto già da 1.500 giri, ma per andar via a razzo bisogna scalare. Nello "0-100", la familiare tedesca ha fatto registrare 9,9 secondi (il dichiarato), quattro decimi in più della berlina; in velocità abbiamo spuntato i 207 km/h e spiccioli, a fronte dei 212 dichiarati.

Nonostante le dimensioni, l?Insignia Sports Tourer si muove con disinvoltura, persino in montagna, tra stradine e tornanti, grazie anche allo sterzo piuttosto pronto e preciso. L?automobile è più agile di quel che credi ed è piacevole da guidare. Un consiglio, però: la super gommatura "copia" molto le irregolarità del fondo, perciò occhio e volante ben saldo. Entri in galleria e, se c?è poca luce, s?attivano gli abbaglianti automatici: se incroci qualcuno, si disinseriscono, anche se con un leggero ritardo. Sull?asciutto, se in emergenza il retrotreno perde aderenza, il riallineamento è semplice. Non sul bagnato, dove invece L?Esp interviene in ritardo, costringendo il guidatore alla correzione. Ciò, naturalmente, al limite.

Se a bassa andatura e in accelerazione il nuovo 2.0 litri common rail trasmette note fastidiose, poi in autostrada si eclissa, lasciando il campo a un fondo di rotolamento. Ecco perché l?Insignia sa essere veloce e non stancante. L?impianto frenante è ineccepibile, persino sulla prima, importante, frenata a freddo. E i consumi? Molto buoni in assoluto, con un'autonomia che può arrivare a 1.000 km. Con l?Insignia berlina il confronto si gioca sul filo del peso e cambio. La Sports Tourer fa più strada in città e in statale, con una media di 7,9 litri/100 km contro gli 8,2 della berlina. In questo, evidentemente, il manuale vale di più di una cinquantina di kg di sovrappeso.