Versione scoperta della coupé sportiva a trazione posteriore del Biscione, rispetto alla quale non cambiamo lunghezza e interasse, presenta gruppi ottici modificati. Nonostante l’irrigidimento del telaio in monoscocca in carbonio, dovuto all'adozione della capote di tela, il peso della vettura si è mantenuto sotto ai 1.000 kg, per un rapporto peso/potenza di 4,17 kg/CV. Totalmente nuovo anche l’impianto di scarico, con terminali di titanio e carbonio firmati Akrapovic. Impianto corredato di valvola elettroattuata con tecnologia wireless per adattare sia il sound sia i valori di retropressione in base a due setup. Nuovi anche i cerchi di lega a dieci razze, che calzano pneumatici Pirelli dedicati, con cerchi da 18 pollici all’anteriore e 19 al posteriore. Sotto al cofano c'è la stessa unità della sorella col tetto rigido, con il 1.7 a iniezione diretta di benzina sovralimentato da 240 CV abbinato a un doppia frizione a 6 rapporti e al selettore Alfa D.N.A. che, ai consueti setup (Dynamic, Natural e AllWeather) aggiunge la modalità Race.
Come va: col Tct è in modalità "Auto" e con il manettino in Natural, quest'Alfa (quasi) pronto-pista non è poi così ingestibile su strada, grazie alle masse ridotte e alla logica di cambiata che in questa modalità privilegia la scorrevolezza. Certo, ogni imperfezione del manto stradale andrebbe evitata, considerando l'assetto rigido e, in assenza del servosterzo, tutto viene trasmesso al pilota senza filtri: è bene ricordare, oltre alla pesantezza del comando in manovra, come sui fondi irregolari sia consigliabile tenere saldamente il volante. Quando la si vive come sportiva, invece, la 4C Spider offre prestazioni istantanee a cui corrisponde una frenata potente (1,07 g di decelerazione) dell'impianto Brembo, con il pedale che eccelle per consistenza e sensibilità.