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Veicoli commerciali
Imparato: "Vi spiego Stellantis Pro One"

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"Dobbiamo essere pronti per quando la quota dei veicoli commerciali elettrici passerà dagli attuali valori all’80%. E questo avverrà improvvisamente, perché ormai tutto cambia nel giro non di anni, ma di mesi. La nostra vera e propria ossessione è essere preparati su due aspetti in particolare: margini e quote. Non si può affrontare l’avvento dell’elettrico vendendo i veicoli senza guadagnarci, altrimenti cosa farai quando le loro quote di mercato cresceranno? È anche per questo che partiamo da una percentuale sul mercato dei veicoli a corrente superiore a quella della stessa tipologia di mezzi sul totale". Jean-Philippe Imparato, da gennaio capo della divisione veicoli commerciali del gruppo Stellantis (compito che si affianca alla guida dell'Alfa Romeo), descrive con la consueta energia e gestualità le priorità di Pro One, il nome appena creato per la divisione incaricata di coordinare Fiat Professional e le attività light commercial vehicle (LCV) di Citroën, Opel/Vauxhall, Peugeot e RAM. In pratica, tutto il mondo del trasporto leggero, anche nella sua accezione geografica, considerata la distribuzione dei vari marchi: dai pick-up Peugeot per il Medio Oriente e il Nordafrica, a quelli Fiat per il Sudamerica, ai RAM per il Nordamerica, ai furgoni di tutti i brand europei per il Vecchio continente e oltre.

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Un gruppo, sei brand. "Gli LCV rappresentano un terzo dei ricavi del gruppo, 60 miliardi di euro, una cifra superiore a quella dei nostri concorrenti", aggiunge Imparato. E a proposito della storica condivisione di modelli di origine ex FCA ed ex PSA, la presentazione della business unit la scorsa settimana e l’annuncio odierno relativo al prodotto sembrano chiudere definitivamente la stagione della difesa a oltranza di una line-up sostanzialmente identica nella sua parte centrale, quella dei modelli di taglia compatta, media e grande: già da anni, questi fanno riferimento a tre progetti di base declinati, proposti dalle reti dei marchi francesi, italiano, tedesco e inglese, con equipaggiamenti e soluzioni più o meno diversificati a seconda del brand e del mercato. Oggi Pro One ammette, anzi rivendica come sua principale forza lo sviluppo centralizzato delle tre piattaforme che valgono il primo posto nel settore LCV nell’area Enlarged Europe, e la leadership globale nei commerciali elettrici. Lo fa presentando contemporaneamente le versioni aggiornate dei furgoni compatti (Citroën Berlingo, Fiat Doblò, Opel/Vauxhall Combo e Peugeot Partner), medi (rispettivamente Jumpy, Scudo, Vivaro ed Expert) e grandi (Jumper, Ducato, Movano e Boxer), sottolineando la definitiva condivisione di organi di movimento, configurazioni e dotazioni di base, ma lasciando ai marchi la propria autonomia e distribuzione sul territorio. "Avremmo potuto chiamare tutti Pro One e creare dei centri unificati", prosegue Imparato. "Invece no, preferiamo continuare a puntare su reti specifiche (oltre che su caratterizzazioni estetiche e di finiture interne come l’High cockpit sull’Expert o gli Advanced comfort seats sul Berlingo, ndr) considerando che il mondo dei commerciali continua a essere basato sulla consuetudine dei clienti rispetto ai brand: chi compra un furgone Citroën, nella maggiore parte dei casi ricompra Citroën e così via. Abbiamo 20 mila concessionari nel mondo, che portano con sé tradizione e fedeltà dei clienti; possiamo dare un’unica origine dei profitti e quattro-cinque canali commerciali. Costo: zero! L’importante è conoscere il business. E i nostri dealer lo conoscono: basti pensare a quanto guadagniamo con l’usato".

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Bev, servizi e allestimenti. Accanto ai costi e ai ricavi, il conglomerato italo-francese ha già quantificato in 5 miliardi di euro i ricavi attesi dai soli servizi connessi al settore Light commercial vehicle (LCV). Quanto all’hardware, la linea di modelli attuale dei sei marchi, con cinque famiglie di furgoni/autocarri/minibus, dieci pick-up e i microveicoli come la Citroën Ami Cargo verrà integrata ulteriormente, a cominciare dalla presentazione, a fine anno, del Ram ProMaster elettrico per il Nordamerica; in pratica, il Ducato Bev per gli Stati Uniti e il Canada, ma anche, dal 2024, il Ram 1500 elettrificato più altri tre pick-up a batteria, e i large van classe Ducato a fuel cell. Nel corso della presentazione, Imparato è stato affiancato da Xavier Peugeot (responsabile della business unit veicoli commerciali di Stellantis), da Luca Marengo (capo del prodotto degli LCV del gruppo) e da Bob Graczyk (guida di Ram International.) Insieme, i tre manager hanno descritto, fra l’altro, il rafforzamento delle relazioni con i costruttori di allestimenti, supportati da nuove architetture digitali e da strumenti per razionalizzare la "vestibilità" dei veicoli. Jean-Philippe Imparato è particolarmente orgoglioso della presa di forza elettrica ePto già disponibile per i modelli compatti e medi e prossima a essere estesa ai grandi, che abbiamo visto all’opera su un Peugeot Expert pianale cabinato, allestito con cella frigo Lamberet e gruppo frigo ad azionamento elettrico Thermo King. In via di potenziamento anche i servizi di connettività per rendere più efficiente la manutenzione (anche preventiva), la gestione del lavoro e non solo del mezzo, mentre diventeranno parte integrante dell’offerta trasversale le attività di addestramento dei conducenti alla guida ecocompatibile.

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Ducato & friends. La maggior parte di novità si concentrano nei furgoni/autotelai/minibus a cavallo delle 3,5 tonnellate di peso totale: Ducato, Jumper, Vivaro e Boxer, che oggi sono ancora più distinguibili fra di loro grazie a un maquillage dei frontali che li avvicina ai valori dei rispettivi marchi, non necessariamente alle identità delle gamme di autovetture. Partiamo dai termici, che vengono tutti allineati all’architettura elettronica adottata in esclusiva dal modello Fiat negli ultimi due anni, cui s’accompagna il motore 4 cilindri 2.2 turbodiesel di produzione italiana (a Pratola Serra). In realtà, l’unità che debutta sulla nuova gamma unificata (e che per i modelli Citroën, Peugeot e Opel sostituisce il precedente propulsore di pari cilindrata, ma di origine PSA) è ulteriormente evoluta rispetto a quella introdotta sul Ducato 2021. A parità di caratteristiche di base, ha una diversa posizione nel cofano, anche in funzione dell’adozione di turbocompressore, pompa dell’acqua modificati, e di un Scr più complesso. Soprattutto, il 2.2 di nuova generazione, nelle tarature di 120, 140 o 180 cavalli, può essere associato al cambio meccanico a 6 rapporti italiano (sempre edizione 2021), oppure a un cambio automatico a 8 rapporti Aisin che sostituisce il 9 marce ZF compagno di strada del Ducato per soli due anni. Sulla stessa classe di veicoli arriva la seconda generazione del powertrain elettrico: motore da 200 kW-272 CV e 410 Nm, unico taglio di batterie da 110 kWh con autonomia dichiarata di 420 km e possibilità di ricaricare da 11 kW in corrente alternata a 150 kW in continua. A fronte di queste novità viene annunciato un abbassamento del 25% dei prezzi, sia sui termici, sia sugli elettrici.

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Le serie cadette. Più contenuti gli aggiornamenti dei compatti Berlingo, Doblò, Combo e Partner, che continuano a utilizzare un motore elettrico da 100 kW-136 CV e una batteria da 50 kWh. In funzione di alcuni perfezionamenti, come la climatizzazione con pompa di calore, i mezzi guadagnano qualche chilometro di autonomia dichiarata, portandosi a quota 330. Sostanzialmente confermati anche i relativi powertrain termici, nonché quelli dei fratelli maggiori, i medi Expert, Vivaro, Jumpy e Scudo, che a loro volta mantengono lo stesso motore elettrico dei compatti, hanno la scelta di pacchi batterie da 50 o 75 kWh e, con altrettanti adeguamenti, incrementano loro volta il raggio d’azione, arrivando a 350 km. Tutti gli elettrici Stellantis adottano un comando unificato per accentuare o attenuare il recupero dell’energia in rallentamento, su quattro livelli selezionabili tramite paddle al volante. Infine, abbiamo accennato alla più spiccata definizione delle rispettive identità: da notare che l’Opel Combo condivide adesso la mascherina razor blade delle vetture, e anche il Vivaro ci si avvicina, mentre il Movano ha un frontale su più livelli che vengono uniti dallo sfondo nero. Peugeot opta per una caratterizzazione più indipendente di Partner ed Expert rispetto agli stilemi introdotti dalle auto, che si ritrovano invece parzialmente sul Boxer. Citroën ha inserito il nuovo double chevron e il tema delle feritoie inclinate su tutti e tre i suoi modelli, mentre Fiat punta sulla pulizia, concedendosi qualche tratto più deciso sul frontale del Ducato e, su quest’ultimo come su Doblò e Scudo, addirittura una sorta di easter egg, una piccola mostrina che riprende l’emblema delle cinque barrette degli anni 80, ridotte però a quattro.

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