Per la “vera” Mini elettrica, già annunciata, si dovrà aspettare il 2019, ma intanto al Salone di New York la Casa inglese presenta una concept all’insegna del “ritorno al futuro”. Ovvero, la versione elettrificata della mitica, iconica (e, soprattutto, piccolissima) Mini classica, quella del ’59. Non una vettura destinata alla produzione, dunque, ma un chiaro segnale per ribadire l’impegno del marchio ad abbracciare la tecnologia a zero emissioni. La Mini Electric di New York rimarrà unica: un esemplare di Cooper d’epoca, completamente restaurata e trasformata, con la classica livrea rossa con il tetto bianco a contrasto e caratterizzata da una fascia sul cofano con il logo giallo Mini Electric, ripreso anche nei mozzi delle ruote. Per la Mini “moderna”, completamente elettrica, l’appuntamento resta quello del 60° anniversario del modello classico. Si tratterà di una tre porte, attualmente in fase di sviluppo, che sarà prodotta a Oxford.
Le prime elettriche 10 anni fa. In effetti, la Mini elettrica in arrivo l’anno prossimo non sarà la prima inglesina a elettroni (concept di New York a parte). Nel 2008, infatti, erano stati prodotti circa 600 esemplari, destinati principalmente alle strade della California, New York e New Jersey e utilizzati sul campo in condizioni quotidiane per spianare la strada allo sviluppo della “cugina” BMW i3. Che ora restituisce il favore: la nuova Mini potrà a sua volta contare su tutta l’esperienza della Casa bavarese, per aggiungere alla propria gamma la prima vettura esclusivamente a batterie, che permetterà di compiere il passo avanti decisivo rispetto alla Countryman hybrid plug-in.
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