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Daihatsu
A caccia di appassionati di Trevis e Copen

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Galeotto fu Quattroruote. A seguito di un nostro articolo sulla Trevis è nato un sodalizio tra due associazioni, entrambe legate al marchio Daihatsu. Ma, soprattutto, dalla passione per due vetture molto speciali.

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I fatti. Tutto ha preso il via dalla piccola Trevis. Per i più appassionati, è un tipico esempio di kei-car, ovvero una delle tante auto bonsai ideate per il mercato giapponese, dove le ridotte dimensioni dei veicoli (regolamentate per legge) consentono notevoli risparmi di spesa. Sui costi d’assicurazione, innanzitutto; ma anche per il posto auto, condizione obbligatoria – sia esso di proprietà o in affitto – per l’acquisto di una vettura nuova sul suolo nipponico.

Il Trevis Club. Una vettura per anticonformisti che, alla ben più costosa Mini del terzo millennio, hanno preferito la Trevis, il cui design è anch’esso ispirato alla creatura di Alec Issigonis. Pochi i clienti (si calcola che le immatricolazioni in Italia siano state poco più di 2.300 ), ma soddisfatti. Come la milanese Roberta Sciori, innamoratissima della sua kei-car. Tanto da fondare il Trevis Club, con l'obiettivo di censirne tutti gli esemplari rimasti nella nostra Penisola. Così, ha creato una pagina Facebook per agevolare l’impresa.

Il ruolo di Quattroruote. Come accennavamo, a fine settembre abbiamo raccontato dell’iniziativa sul nostro sito. Con buoni risultati: la ricerca ha avuto risalto in tutta la Penisola. “Al momento, il club conta 20 vetture – ci spiega Roberta – ma siamo alla continua ricerca di Trevis da censire e, magari, da coinvolgere nelle attività del club, grazie a passaparola, biglietti lasciati sul parabrezza e segnalazioni fotografiche da tutta Italia”. Un obiettivo non facile: “Trovare più di una Trevis nello stesso luogo è un evento rarissimo, ma abbiamo scovato un automobilista che ne ha ben due”.

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L’aiuto del Copen Club. “La svolta è arrivata con il Copen Club, che si è accorto di noi grazie al vostro articolo. Così, ha preso il via un sodalizio tra i due club: a giugno, le Trevis e le Copen parteciperanno insieme al raduno nelle Valli Bergamasche. Arriveranno persino Daihatsu dalla Germania e dalla Francia”.

Il Copen Club. E se la nascita del Trevis Club è storia recente, il Copen Club è attivo da ben otto anni. Dedicato alla coupé-cabriolet giapponese dalla targa “quadrotta”, è presieduto da Marco Corsi, un professionista fiorentino con un amore viscerale per le Copen. “Al momento, ne ho due, tra cui il primo esemplare immatricolato in Italia. Quest’ultimo, ovviamente, con il volante a destra (fino al 5/2006, gli esemplari venduti in Italia avevano la guida all’inglese, ndr). Ma, in totale, ne ho avute nove”, ci spiega. Per i copenisti, il raduno lombardo è solo l’ultimo di una lunga serie: il Lago di Garda, Roma, Torino e Firenze sono alcune delle mete toccate. Del resto, di Copen in Italia se ne vedono pochissime, guidate tuttavia da grandi appassionati. Lo dicono i numeri: “Fanno parte dell’associazione 170 vetture, su 250-280 che dovrebbero essere ancora in circolazione nel nostro Paese. Tra le auto del club, c’è anche una vostra vecchia conoscenza: l’esemplare giallo utilizzato per la prova di Quattroruote”.

Alessandro Mirra

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