La Volvo potrebbe aprire le porte del proprio stabilimento belga di Gent alla Lynk&Co. Anche l'azienda cinese, infatti, è di proprietà della Zhejiang Geely Holding Group e, in vista del debutto sul mercato europeo della Suv 01, in vendita in Cina dallo scorso novembre per l'equivalente di 20.242 euro e già scelta da oltre sei mila clienti, potrebbe decidere di produrre localmente i modelli destinati al Vecchio Continente. La Volvo, tramite il suo ceo Håkan Samuelsson, si è dichiarata disponibile a valutare una riqualificazione della propria fabbrica di Gent per ospitare le linee produttive della sport utility.
Ambizioni globali. Negli scorsi mesi la Lynk&Co aveva annunciato le proprie ambizioni globali: l'espansione europea è fissata per il 2019 ma la produzione dei futuri modelli potrebbe essere ospitata da altre fabbriche della Volvo, anche negli Stati Uniti. D'altronde la Casa svedese possiede il 30% della Lynk&Co e ospitare la produzione delle vetture cinesi all'interno dei propri stabilimenti porterebbe benefici diretti. Attualmente le due Case condividono le linee produttive della fabbrica cinese di Luqiao, 350 km a sud di Shanghai, dove nascono le Volvo XC40 e le Lynk&Co 01.
Base comune. Le sinergie tra le varie aziende controllate dalla Geely hanno portato la Lynk&Co a sfruttare la piattaforma modulare Cma della Volvo per creare la Suv 01. Sulla Compact modular architecture è basata anche la XC40, vettura con la quale la 01 condivide le motorizzazioni 1.5 e 2.0 litri abbinate a cambi manuali o a una trasmissione automatica a sette rapporti. Nei prossimi mesi la Casa lancerà sul mercato anche la sua prima berlina, la 03, appena avvistata sulle strade di Roma e Firenze: le intenzioni cinesi sono quelle di creare una gamma di almeno cinque modelli entro il 2021, anno per il quale è stato fissato un target di vendite di mezzo milione di esemplari annui.
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