Un 2020 superato di slancio, nonostante le conseguenze del coronavirus, e un 2021 ricco di sfide, ma iniziato comunque in modo positivo. È questo, in sintesi, il quadro delle performance e delle prospettive economiche fornito da Bosch Italia. "Nonostante la pandemia, l'azienda ha superato meglio del previsto il 2020, grazie a una strategia di diversificazione del business e al grande impegno, alla flessibilità e alla creatività di tutti i collaboratori", ha spiegato Fabio Giuliani, direttore generale del gruppo Bosch in Italia, nel corso di una conferenza stampa. "Sebbene il 2021 sia ancora un anno sfidante - ha continuato il manager -, l’andamento del primo trimestre è senz’altro positivo. Questo ci permette di affrontare con ottimismo e determinazione le sfide future, perseguendo i nostri obiettivi tra cui, in particolare, quello di una 'Tecnologia per la vita', nel rispetto della sostenibilità e del corretto uso delle risorse".
I dati. La filiale della multinazionale tedesca, presente in Italia con 21 società, quattro centri di ricerca e circa 6 mila collaboratori, ha chiuso il 2020 con un fatturato di circa 2 miliardi di euro, quasi l’11% in meno rispetto al 2019, a causa del "significativo impatto" della pandemia sui volumi. La divisione più colpita è stata, ovviamente, la Mobility Solutions, che ha sofferto la contrazione del mercato automobilistico. Al suo interno, tuttavia, ha registrato un trend positivo il business dei componenti per le eBike, prodotte nell’impianto di Bari, che ha beneficiato dell’effetto positivo del "Bonus Mobilità". L’azienda ha inoltre portato avanti i progetti di fornitura di servizi innovativi per la mobilità e ha intensificato anche le sinergie con Case automobilistiche e motociclistiche, come la Maserati e la Ducati. Vendite in calo sono state registrate anche dalla divisione Automotive Aftermarket e dal business Industrial Technology, mentre il settore Consumer Goods ha riscontrato un forte aumento della domanda per elettroutensili ed elettrodomestici, anche grazie all’e-commerce. In lieve crescita la divisione Energy and Building Technology.
Le iniziative. Malgrado le difficoltà dell’anno scorso, Bosch Italia è comunque riuscita a portare avanti diverse iniziative per migliorare l'efficienza energetica dei propri siti produttivi e la sicurezza delle persone, oltre a implementare soluzioni tecnologiche per rendere più efficiente la produzione. A Bari, per esempio, è stata avviata la produzione non solo di mascherine e distanziometri, ma anche di dispositivi per la misurazione della CO2 e per il monitoraggio della qualità dell’aria. Altri progetti hanno riguardato la riduzione degli scarti, il monitoraggio in real-time da remoto dello stato e delle performance delle macchine e l’implementazione di sistemi digitali a supporto dei processi di logistica, verso una produzione a "zero difetti". Il tutto rientra nell’obiettivo della Bosch di ridurre, entro il 2030, le emissioni di anidride carbonica lungo l'intera catena del valore (dai fornitori ai clienti) del 15% rispetto ai livelli del 2018, evitando così l’immissione in atmosfera di 67 milioni di tonnellate di CO2.
Le prospettive. Quanto al futuro, la società prevede un altro anno complesso, principalmente a causa dei continui rischi legati al coronavirus. A livello di gruppo, si stima per il 2021 un fatturato in crescita del 6% rispetto ai 71,5 miliardi dell’anno scorso (-6% sul 2019) ma, come ha sottolineato il direttore finanziario di Bosch Italia, Georg Wahl, le previsioni sono soggette ad alcuni "punti di attenzione", tra cui le "difficoltà legate alla carenza di semiconduttori e materie plastiche, elementi che richiedono un monitoraggio costante del nostro gruppo". Anche per l’Italia le prospettive sono positive: Wahl ha parlato di "una crescita che nel primo trimestre ha toccato anche il +20%. Insomma, un primo semestre incoraggiante, mentre nel secondo è atteso un andamento più normalizzato, trend che ci fanno ben sperare di recuperare quest'anno i livelli pre-pandemia e, magari, superarli".
L’approccio all’e-mobility. Per sviluppare nuove opportunità di business sulla scia dei profondi cambiamenti tecnologici ed ecologici attualmente in corso, Bosch sta combinando l'Internet of Things (IoT) con l'intelligenza artificiale (IA) e si sta concentrando sull'elettromobilità. "Siamo fra i vincitori nella transizione verso l'elettrificazione", ha sottolineato l’amministratore delegato del gruppo tedesco Volkmar Denner (destinato, secondo indiscrezioni di Automobilwoche, a lasciare alla fine dell’anno il timone dell’azienda nelle mani di Stefan Hartung, attuale responsabile della divisione Mobility Solutions). Nel campo delle tecnologie motopropulsive, il gruppo sta investendo 1 miliardo di euro per sviluppare soluzioni con celle a combustibile fisse e mobili per la conversione di energia in elettricità. L’impegno sulle fuel cell è legato a un approccio multi-tecnologico da tempo perseguito dall’azienda tedesca e ribadito ancora una volta da Giuliani: "Essere monotematici dal punto di vista tecnologico non è un approccio vincente". Ecco perché la Bosch sta puntando anche sui carburanti sintetici e sta continuando a investire sulle componenti per motori endotermici. Del resto, i vertici del gruppo hanno spesso lanciato dure accuse alle istituzioni europee per un approccio alle sfide climatiche troppo concentrato sulla sola tecnologia delle batterie, mentre la multinazionale, come ricordato dal direttore generale della filiale italiana, non vede nel breve termine la "fine del motore a combustione interna, bensì quella dei combustibili fossili".
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