Termina la carriera della Lamborghini Aventador. Con l'assegnazione di tutti gli esemplari della Ultimae, la serie celebrativa che sarà costruita in 350 unità con carrozzeria coupé e 250 in versione roadster, la Casa del Toro ha infatti chiuso il portafoglio ordini della V12 a motore centrale. A Sant'Agata, dunque, si assembleranno le ultime vetture già prenotate prima di dire definitivamente addio al modello.
Dieci anni di carriera. In attesa di conoscere l'identità dell'erede, che sarà ibrida ed è attesa tra il 2022 e il 2023, è importante ricordare come la Aventador abbia contribuito al successo della Lamborghini nel mondo. L'erede della Murcielago è stata presentata nel 2011 portando al debutto la monoscocca di carbonio, evolvendosi nel tempo con allestimenti speciali e serie limitate dedicate a specifici mercati, tutte accomunate dalla trazione integrale, dal cambio automatico robotizzato Isr e dal V12 6.5 litri aspirato. La prima versione della Aventador (la LP700-4) erogava 700 CV, ma nel tempo la potenza è cresciuta fino ai 780 CV della Ultimae appena presentata, sempre senza l'ausilio dell'elettrificazione. La Lamborghini non ha ancora comunicato il numero totale di Aventador prodotte: nel settembre del 2020 era già stata raggiunta quota 10 mila, il valore più elevato mai ottenuto dalla Casa per un modello a dodici cilindri.
Dalla Veneno alla Countach. Dalla Aventador sono derivati anche alcuni dei modelli più esclusivi dedicati ai collezionisti: la Aventador J in esemplare unico, la Veneno, la Centenario, la one-off SC18 Alston, la Sián ibrida e la più recente Countach LPI 800-4, i cui 112 esemplari previsti sono già stati tutti venduti.
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