Dopo la GTI e la GTI Clubsport, la Volkswagen amplia la gamma sportiva della Golf con la nuova R. Che, con 320 cavalli e 420 Nm, diventa la più potente della famiglia (la “Clubsport” ha 300 CV), senza perdere, però, le sue doti di versatilità. Dotata di una trazione integrale intelligente profondamente rinnovata nella logica di funzionamento, la quinta edizione della Golf R - un modello nato nel 2002 con la “4” R32 - si presenta con numeri notevoli: 0-100 km/h in 4,7 secondi e velocità massima limitata a 250 km/h (ma col già noto pacchetto opzionale R-Performance, che include uno spoiler più ampio, i cerchi da 19” e le due modalità di guida aggiuntive Special e Drift, può toccare i 270). In pratica, si è voluto confermare la possibilità di avere anche una R più performante e ludica. Entro qualche settimana, quando si apriranno gli ordini e verrà ufficializzato il prezzo di listino dell’auto, il cui arrivo nelle concessionarie italiane è previsto per l’inizio del 2021.
Spoiler e scarichi racing. Evidenti le differenze estetiche rispetto alle altre Golf sportive: un nuovo fascione anteriore completo di splitter e prese d’aria grandi. Nella parte superiore della calandra, la Golf R presenta un profilo blu, che si illumina come una striscia a Led non appena si avvia il motore. E sono pure a Led i gruppi ottici anteriori. Come tutte le Golf 8, anche la R è offerta solo in versione cinque porte e si fa notare per i cerchi di lega da 18”, i sottoporta, i gusci dei retrovisori in color cromo opaco. Oltre ai cerchi standard, la Golf R può essere equipaggiata con quelli opzionali da 19”. Oppure con altre soluzioni a richiesta, come i 18” invernali e i 19” con pneumatici semi-slick pensati per i track day. In coda si segnala il fascione ridisegnato, che include un ampio diffusore in nero lucido. I doppi scarichi standard hanno terminali controllati da paratie, ma sarà possibile scegliere ancora l’impianto opzionale Akrapovič di titanio, più leggero di sette chili, in cui il sound può essere variato mediante valvole. La “dotazione” in coda si completa con uno spoiler che contribuisce al carico aerodinamico. Tre i colori di carrozzeria: Lapiz blue metallic, Pure white e Deep black pearl effect.
Contagiri orizzontale. Anche la Golf R beneficia dell’elevata digitalizzazione che caratterizza il resto della gamma. Qui, ovviamente, grafiche e funzionalità dei sistemi Discover media (con monitor da 10”, navigatore e comandi vocali) e del Discover Cockpit pro (con strumentazione full digital) sono specifiche per la Golf integrale. Una grafica ad hoc con il logo R distingue il Digital cockpit pro, che su questo modello aggiunge, per esempio, il contagiri centrale rotondo. Ma la Golf R offre anche un inedito look 3D, noto come R-View. Così, si può visualizzare anche un contagiri orizzontale posizionato nella parte superiore del display, con scala che va da 0 a 8.000 giri. Quando si guida in pista in manuale le luci progressive di cambiata diventano molto utili, perché la salita di marcia automatica viene disattivata nelle modalità Special e Drift. Il Digital cockpit pro mostra anche informazioni come la temperatura del cambio, potenza e coppia, le forze G laterali e longitudinali e la distribuzione della coppia del sistema 4x4. E c’è anche un cronometro per chi si lancia in un giro di pista. Anche il resto dell’abitacolo è stato personalizzato. A partire dai sedili anteriori, molto sportivi, dotati di appoggiatesta integrati (e disponibili anche rivestiti di pelle nappa nera). Pure il volante è dedicato, ed è dotato di paddle del cambio Dsg – e questo farà contenti gli appassionati – finalmente più grandi di quelli degli altri modelli della Casa. Sulla razza sinistra si trova il pulsante R, con cui si selezionano le modalità di guida o si passa direttamente al profilo Race. La dotazione include anche la pedaliera sportiva d'acciaio spazzolato.

Venti CV in più. La Golf R è equipaggiata con il quattro cilindri due litri turbobenzina più potente della famiglia EA888, evo4. Il motore eroga 320 CV, venti in più della R precedente, mentre la coppia è cresciuta da 400 a 420 Nm, ed è disponibile tra i 2.100 e i 5.350 giri/min, a garanzia di un’ottima guidabilità ad ampio spettro. Grazie alla regolazione del liquido di raffreddamento completamente elettronica, il motore TSI della Golf R vanta una gestione termica molto efficiente, importante nell’utilizzo estremo, e una breve fase di riscaldamento. Il 2.0 turbo è abbinato al cambio Dsg a sette rapporti e alla trazione integrale.
Ripartizione anche posteriore. E arriviamo al cuore della Golf R. Il nuovo sistema di trazione integrale si chiama 4Motion con R-Performance torque vectoring. Il retrotreno multilink riprogettato ripartisce infatti la coppia non solo tra avantreno e retrotreno, ma – e questa è la chicca – pure fra le stesse ruote posteriori. Il sistema centralizzato può farlo in modo separato tra i due semiassi, grazie a distinti pacchi frizione: può inviare anche il 100% della coppia disponibile a una ruota sola, e frenare la interna, priva di coppia, per far girare la vettura più stretta. In questo modo si può ridurre il raggio di sterzata e neutralizzare eventuali errori di guida e il sottosterzo, aumentando al contempo l’agilità. Una caratteristica ben supportata dallo sterzo progressivo, di serie sulla Golf R. Il driver può intervenire sul funzionamento del “4Motion”, e su altri parametri dinamici, selezionando le varie modalità di guida: Comfort, Sport, Race, Individual, che sono ben spaziate. In combinazione col pacchetto opzionale R-Performance, si aggiungono i profili Special e Drift. Il primo è stato messo a punto e configurato su misura per il Nürburgring Nordschleife, con un settaggio più morbido del Dcc rispetto alla modalità Race, per garantire la massima aderenza sul manto ondulato della pista tedesca. Insomma, è un po’ come aver “caricato” tutto il database dei test per mettere il cliente nelle migliori condizioni di fare il best lap al “Ring”. Il risultato, per la Casa, è un tempo sul giro di 17 secondi inferiore a quello della Golf 7 R. Con il programma Drift, invece, i parametri dell’Esc (che cambia a Esc Sport) e la distribuzione della potenza tramite la trazione integrale consentono alla Golf R di derapare su strade chiuse al traffico. E per assicurarsi che le condizioni siano davvero queste, l’infotainment visualizza sempre una richiesta di conferma prima di attivare il programma.

Dialogo fra sistemi. Per la prima volta, inoltre, il “4Motion” con R-Performance torque vectoring è strettamente integrato al Dcc, come al blocco del differenziale elettronico Xds e allo sterzo progressivo: il tutto è coordinato dal Vehicle dynamics manager. Un sistema intelligente che assicura un comportamento stradale agile, preciso, efficace, e può intervenire anche frenando le ruote interne in curva, per ridurre il sottosterzo. Ma può pure contribuire a limitare il rollio tramite il Dcc. Si ottiene così una vettura pronta e precisa, con una risposta dello sterzo più diretta, che garantisce una guida molto veloce e sicura (viene monitorato anche il sovrasterzo).
Assetto ribassato. Oltre alla carrozzeria ribassata di 20 millimetri rispetto ai modelli standard, la Golf R mostra altre soluzioni dedicate per ottenere prestazioni eccellenti, pur mantenendo un’ottima guidabilità: la taratura di molle e barre stabilizzatrici è più rigida del 10% rispetto alla Golf 7 R, mentre è stato aumentato l’angolo di camber negativo all’avantreno (-1°20’). Quest’ultimo favorisce una guida più veloce ed efficace in fase di appoggio. Mentre il retrotreno è stato reso più fluido e adattabile al nuovo schema di trazione, con nuovi attacchi e supporti, e una taratura a sua volta più rigida del 10% relativa a molle e barre. Per quanto riguarda i controlli di stabilità, si possono selezionare due livelli: Esc Sport, in cui la soglia di intervento risulta più elevata, ed Esc off, in cui i guidatori più esperti possono disattivare completamente il sistema. Tuttavia, in caso d’emergenza, per esempio il Front Assist può riattivare l’Esc. Ultimi, ma non per ordine di importanza, i freni. Considerate le prestazioni, la Golf R può contare su un avantreno con dischi che aumentano dai 340x30 mm del modello uscente ai 357x34 mm della nuova versione. Mentre il pedale, assicura la Casa, vanta una corsa corta, una risposta pronta alle alte velocità, pur restando ben modulabile.
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