È lei o non è lei? Non ci sono certezze, ma quella che vedete qui sopra potrebbe effettivamente essere la prima foto senza camuffature della Tesla Model 3 restyling. Il condizionale è ancora d'obbligo, anche perché la provenienza di questa immagine, pubblicata sui social, non è certa: quello che è sicuro, invece, è che il facelift dell'auto elettrica di Elon Musk debutterà a breve. Si parla da tempo, infatti, dell'arrivo della Tesla Model 3 2023 nelle concessionarie tra l'estate e l'autunno di quest'anno, sull'onda della riduzione dei prezzi che il costruttore ha applicato alla propria gamma negli scorsi mesi.
Muso più filante. Se effettivamente questo fosse il restyling della Tesla Model 3, nome in codice Highland, appare interessante notare come il team di designer guidato da Franz von Holzhausen abbia reso molto più affilato il muso della berlina. I fari sono meno tondeggianti e più grintosi, con una firma luminosa nella parte bassa e una nuova configurazione per il sistema d'illuminazione a Led. Il nuovo paraurti sembra non integrare più i due segmenti a Led utilizzati come fendinebbia sulle Model 3 Long Range e Performance attuali; gli specchi retrovisori appaiono estremamente simili agli attuali, mentre osservando quel poco che si può vedere degli interni si può notare una piccola "gobba" davanti al posto guida. La Model 3 non ha mai avuto un vero e proprio quadro strumenti e nemmeno il restyling dovrebbe introdurlo: potrebbe dunque trattarsi di una semplice "piega" del panno utilizzato per coprire la plancia della vettura, anche se non è detta l'ultima parola.
Perché può essere lei... L'immagine "rubata", scattata probabilmente all'interno di uno dei depositi utilizzati per parcheggiare i muletti, mostra quella che sembra essere una Model 3 coperta da un telo fissato con alcune cinghie. Qualcuno avrebbe sollevato un lembo di questa copertura per fotografare il frontale della vettura, consentendoci così di vedere alcuni dei dettagli che potrebbero caratterizzare l'atteso facelift della berlina elettrica. La differenza più grande si può notare, come detto, a livello dei fari, la cui modifica ha comportato anche un aggiornamento al paraurti, ridisegnato per garantire una maggiore efficienza aerodinamica. Dettagli più che plausibili, visto che i muletti avvistati su strada concentravano proprio nella zona del muso le camuffature più importanti.
... e perché no. La modifica di fari e paraurti, però, comporterebbe notevoli investimenti: per cambiare gli stampi e riprogettare dei gruppi ottici servono ingenti quantità di denaro, mentre per produrre un nuovo paraurti i costi sono più contenuti, anche se sempre nell'ambito dei cinque o sei zeri, soprattutto tenendo conto che la nuova Model 3 introdurrà inedite soluzioni di rilevamento degli ostacoli basate sulla computer vision. Oltre a questo, osservando la vettura si può notare un altro, strano, dettaglio: il frontale è ricoperto di sporco e moscerini, come se fosse stato utilizzato per migliaia di chilometri su strada. E questo non torna, perché in una società come quella attuale in cui tutti hanno sempre in mano uno smartphone (spesso anche alla guida, purtroppo) sembra impossibile che nessuno abbia mai avvistato la presunta Model 3 durante i test. Detto questo, non è nemmeno da escludere che la Casa abbia impiegato la vettura su una pista privata.
Stesse dimensioni, motori affinati. Certo è che la Model 3 non verrà stravolta dal restyling: le dimensioni rimarranno - centimetro più, centimetro meno - quelle di sempre, cioè una lunghezza di 4.694 mm, 1.849 mm di larghezza e 1.443 mm di altezza. All'interno la configurazione a cinque posti con un grande infotainment al centro della plancia non cambierà: il touch screen non dovrebbe subire modifiche sostanziali, ma le grafiche del sistema multimediale verranno modificate e c'è da aspettarsi il debutto di nuove funzionalità. Dal punto di vista dei motori, invece, la Tesla potrebbe apportare alcuni affinamenti ai powertrain già esistenti, rendendo più efficienti (senza probabilmente intaccare le prestazioni) le varie versioni, dalla due ruote motrici alle Long Range e Performance, che dovrebbero continuare a utilizzare le batterie attuali, proponendo autonomie dichiarate dai 500 ai 600 chilometri circa.
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