I motori diesel e benzina rimarranno nella gamma delle Alfa Romeo Giulia e Stelvio ancora per parecchio tempo. Sappiamo già che la produzione nella fabbrica di Cassino delle attuali versioni della berlina e della Suv è stata estesa fino al dicembre del 2027 e, per questo, abbiamo parlato con dei portavoce del marchio e con alcune fonti esterne informate sui progetti per cercare di capire quali saranno le future mosse del Biscione sul fronte del prodotto. Per il momento, sulle nuove Giulia e Stelvio (quelle elettriche, ma successivamente saranno lanciate anche con motori ibridi a benzina) le bocche sono cucite: tuttavia, valutando le fonti e analizzando l'attuale situazione industriale (in attesa di conoscere il nuovo piano globale di Stellantis), possiamo chiarire il presente e fare alcune ipotesi sulla futura produzione del marchio.

Restano i diesel e le Quadrifoglio
L'Alfa Romeo ha confermato che Giulia e Stelvio rimarranno disponibili fino alla fine del 2027, con diverse motorizzazioni. Per questioni di emissioni, come già spiegato negli scorsi mesi, la Casa ha dato l'addio al 2.0 turbobenzina da 280 cavalli, mantenendo in gamma il 2.2 turbodiesel (che, a livello di CO2, presenta valori inferiori), attualmente declinato nelle versioni da 160 e 210 CV. Le versioni a gasolio di entrambi i modelli rimarranno così in gamma fino alla fine del 2027 e, per la gioia degli appassionati, saranno affiancate dalle Quadrifoglio, con il V6 2.9 turbobenzina da 520 CV. Al momento non è dato sapere se la Casa aggiornerà questi due modelli per prolungarne il ciclo vita: un restyling vero e proprio che coinvolga l'estetica pare improbabile, ma ci attendiamo affinamenti dal punto di vista tecnologico, probabilmente con dei nuovi model year.

La posizione ufficiale di Alfa Romeo
La Casa di Arese ci ha fornito una dichiarazione ufficiale riguardo il prolungamento della carriera delle attuali Giulia e Stelvio, nella quale ha citato anche le nuove generazioni dei due modelli: "Alfa Romeo rimane pienamente concentrata sull'esecuzione della propria strategia con disciplina e ambizione. L'industria automobilistica sta attraversando una trasformazione senza precedenti, che spinge tutti i costruttori a rivalutare attentamente le proprie strategie per rimanere all'avanguardia in questo panorama in rapida evoluzione. In risposta a questi cambiamenti, Alfa Romeo sta sfruttando la flessibilità delle piattaforme Stla, che supportano molteplici sistemi di propulsione, per esplorare diversi scenari, tra cui le alternative ibride. Stiamo lavorando per garantire che tutti i nostri prodotti futuri si basino su un'offerta multi-energia, che copra i segmenti più rilevanti e sia pienamente conforme ai requisiti dei mercati in cui intendiamo competere. I progetti delle nuove Giulia e Stelvio sono in corso, stiamo lavorando alla fase di ibridazione. Come potete immaginare, al momento non possiamo rivelare una data precisa, anche considerando la recente nomina dell'amministratore delegato (Antonio Filosa, ndr); maggiori dettagli saranno condivisi il prossimo anno durante il Capital Markets Day di Stellantis. Quello che possiamo dire è che entrambi i modelli saranno orgogliosamente realizzati in Italia. E grazie alla nostra piattaforma multi-energia Stellantis, saranno disponibili anche con una versione ibrida a benzina per soddisfare la richiesta dei clienti".

Sorprese per le fabbriche italiane?
Tra le righe della dichiarazione Stellantis c'è spazio per fare dei ragionamenti. Il primo riguarda lo stabilimento di Cassino, che non viene citato quando si parla della produzione delle nuove generazioni di Giulia e Stelvio. La Casa dice che entrambi i modelli saranno "orgogliosamente realizzati in Italia", senza entrare nello specifico: un'informazione generica oppure qualcosa di più? Alcune fonti esterne all'azienda, infatti, parlano di possibili modifiche all'allocazione delle piattaforme nelle fabbriche italiane.
Un piano per Mirafiori
Pare, infatti, che ci sia un piano (assolutamente non confermato dall'azienda) per il rilancio di Mirafiori: oltre alle 500 (ibrida ed elettrica), l'impianto torinese avrebbe la capacità produttiva sufficiente per soddisfare le future domande di modelli come le Alfa Romeo Giulia e Stelvio di nuova generazione e anche di alcune Maserati, come le eredi della Grecale e della Ghibli, che con tutta probabilità condivideranno buona parte della meccanica con la berlina e la Suv di Arese. Ma questa - ribadiamolo un'altra volta - è una supposizione non confermata, una ricostruzione basata sull'incrocio di varie informazioni. Pensare a una ricollocazione della produzione dei nuovi modelli Alfa, però, avrebbe senso anche per via delle tempistiche: se le vetture attuali rimarranno nella fabbrica di Cassino fino alla fine del 2027, non sarà possibile assemblare sulle stesse linee degli altri modelli basati su una piattaforma differente. E quindi, cosa produrrà lo stabilimento di Cassino dal 2028? Al momento non è dato saperlo, anche perché pare che Filosa abbia messo pesantemente mano alla strategia del gruppo, tanto da far slittare la presentazione del nuovo piano industriale.
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