In Land Rover sono stati colti da una furia di iperattività: non è passato ancora l'eco della nuova Evoque ed ecco la nuova Defender a Francoforte e - senza perdere un giorno - è già tempo di restyling di mezza vita anche per la Discovery Sport. Ma a dirla tutta la nuova entry level del marchio britannico ha ereditato dai modelli dei segmenti superiori diverse dotazioni tecnologiche. E, purtroppo, la cosa non poteva non impattare sui prezzi, visto che la tariffa d'ingresso nel mondo Land Rover passa dai precedenti 36.000 a 39.000 euro per una Discovery Sport benzina 150 CV cambio manuale a trazione anteriore.
Discovery Sport: prime impressioni su strada e in off road
Abitacolo ben sfruttabile. L'upgrade in termini di contenuti, però, è impressionante: tutta la tecnologia dei motori, della trasmissione, dell'infotelematica che regna sulle sorelle più grandi ha trovato casa anche sulla "piccola" Land Rover. Piccola ma non troppo visto che nel suo segmento è una delle pochissime a offrire la soluzione a sette posti e un bagagliaio davvero fuori misura che sfiora i 900 litri (al tetto). Il tutto rimanendo entro dimensioni standard, quattro metri e 60 cm, con un abitacolo che offre dozzine di combinazioni possibili nella posizione dei sedili anche grazie al divanetto scorrevole.
Anche con sospensioni attive. Compattezza e agilità si mettono bene in luce nella guida sulle tortuose strade montane dietro Barcellona, in Spagna. Tra le curve non si può non avvertire come la Discovery Sport arrivi facilmente alle due tonnellate con il guidatore a bordo. Questa caratteristica, insieme a un baricentro logicamente alto, si manifesta con una certa quantità di rollio e beccheggio. Ma sull'esemplare in prova erano presenti le sospensioni attive che adattano lo smorzamento in funzione del terreno (in base alle impostazioni del Terrain Response) mentre le barre antirollio abbastanza rigide limitano il coricamento senza compromettere il confort, che senza alcun dubbio raggiunge livelli paragonabili a quelli di una Range Rover.

Su strada con il diesel mild hybrid. Il motore Ingenium di due litri a gasolio da 240 CV del modello guidato in Spagna è un mild hybrid a 48 V, ma presto arriveranno anche una versione ibrida plug-in e una motorizzazione a tre cilindri. Il recupero dell'energia è leggermente percepibile nell'azione della frenata, che presenta una certa discontinuità: è il prezzo da pagare per immagazzinare carica che viene in aiuto nei momenti giusti, permettendo anche di risparmiare carburante. La media segnata dal computer di bordo al termine del tragitto era di 10,2 km/litro, ma il percorso è stato davvero impegnativo.

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