Ci va giù pesante, su strada come in off-road - VIDEO
Dopo l’uscita di scena nel 2016 della vecchia Land Rover Defender, si apre una nicchia di mercato da colmare con qualcosa di simile. Qualcosa che si scrive Ineos Granadier, ma si legge “la fuoristrada che gli appassionati stavano aspettando”. C’è tanta tecnologia moderna, ma pure quel pizzico di romanticismo che manca alle realizzazioni più recenti.

Nella sede Magna. Siamo andati a vedere dove nasce questa sorta di Defender del ventunesimo secolo, fatta come vorrebbero gli irriducibili del fuoristrada. Si parte dal telaio separato con schema a longheroni, intorno al quale ruota tutta la filosofia Granadier. C’è anche un cambio automatico ZF a 8 rapporti con ridotte, un sei cilindri in linea BMW di 3.0 litri (diesel o benzina) e la trasmissione integrale permanente. Poca elettronica, tanti fatti. Guardi la Grenadier e la testa vola alla fuoristrada più amata della regina Elisabetta, ma lei è un progetto nato da zero e questo va detto subito. Guai a farlo presente ai tecnici che sono intorno a me. La fuoristrada è stata pensata per essere facile da riparare o, per lo meno, per darti una possibilità dove altri mezzi non oserebbero mai andare.

Tecnica di rilievo. Attorno al telaio, realizzato dal gruppo spagnolo Gestamp con spessore delle pareti fini a 4 mm, è stato assemblato un pacchetto tecnico d’alto profilo. Il Gruppo Carraro, italiano e specializzato in mezzi agricoli e movimento terra si è occupato della realizzazione degli assali in ghisa, capaci di adeguarsi alle esigenze di guida in strada e in off-road. Mettono insieme altezza da terra, un’articolazione e una capacità di carico migliori rispetto alle sospensioni indipendenti e sono più semplici da riparare sul campo. E poi le sospensioni firmate Magna a cinque bracci, sia all’anteriore, sia al posteriore. La stessa Magna International, diventata famosa per aver rilevato il settore automobilistico dal gruppo Steyr-Daimler-Puch, si occuperà di tutte le fasi di ingegnerizzazione e industrializzazione del veicolo, fino all’avvio della produzione di serie, fissata per l’inizio dell’anno prossimo.
Che misure! La Grenadier trasmette una sensazione di robustezza da ogni lato: poco meno di cinque metri di lunghezza, 1,93 metri di larghezza per oltre due di altezza, per un peso prossimo a 27 quintali. Gli interni sono curati, ben rifiniti e non ci sente su un mezzo da lavoro, ma tutto è semplice come sul furgone che consegna la posta. L’unica componente digitale è costituita dal quadro strumenti e dallo schermo da 12,3 pollici dell’infotainment. Ci sono anche sedili Recaro antimacchia, morbidi e contenitivi. Quindi, ricapitolando: pur essendo pensata per l’off-road, questa fuoristrada va oltre le 4x4 vecchia scuola, promettendo un confort di un certo livello anche su strada.
Ineos Grenadier: senza compromessi verso la meta
Inarrestabile. Un po’ a sorpresa, iniziamo la prova dall’asfalto, dove la Grenadier mette in mostra tutta la potenza del suo sei in linea. Il collaudatore si lancia a tutta velocità in una esse e poi in una grande rotonda. Il peso si sente tutto, ovviamente, ma la fuoristrada mantiene diligente la traiettoria. Il piatto forte arriva dopo: è la risalita del Monte Schöckl, uno dei percorsi off-road più impegnativi al mondo. Piove, tutto è reso scivoloso, ma la Grenadier non fa un plissé saltando da un masso all’altro. È un mezzo da lavoro capace di portare una tonnellata di carico a bordo e tre e mezza al traino. È un veicolo cosi specialistico da avere i ganci per esser fissato alla stiva di un elicottero o un aereo, ma usabile con grande facilità anche nella vita di tutti i giorni. Scopri com'è e come va guardando il video qui sopra.
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