L’argomento della grandine torna, come sempre in questo periodo, di grande attualità, ma quest’anno le condizioni climatiche sembrano portare a fenomeni atmosferici particolarmente aggressivi. Il rischio di danni per le carrozzerie delle auto è, quindi, elevato: bastano pochi istanti di precipitazioni violente per imporre riparazioni dal costo di migliaia di euro. E, a quel punto, non resta che rivolgersi al carrozziere.
Che fare. La soluzione migliore, com’è facile immaginare, è quella di proteggersi contro questo tipo di calamità con una copertura assicurativa supplementare contro gli "eventi naturali" o "atmosferici", spendendo poche decine di euro in più rispetto al costo della sola polizza RC auto. In ogni caso, bisogna sempre prestare attenzione a clausole come la franchigia e il massimale, cioè la quota di danno che resta a carico dell’automobilista, che può essere anche del 10%, e l’entità massima del risarcimento da parte della compagnia. Quanto al lavoro del carrozziere, il tipo di riparazione dipende, naturalmente, dall’entità del danno causato dalla grandine. La riparazione tradizionale prevede la raddrizzatura della lamiera, la stuccatura e la riparazione della parte colpita dai chicchi. Questo tipo d’intervento è inevitabile se si rende necessaria la sostituzione di parte della carrozzeria. In caso contrario, si può ricorrere alla tecnica del cosiddetto levabolli.
Veri artisti. Nelle carrozzerie, infatti, ci sono specialisti in grado di agire sulla parte interna della lamiera, utilizzando appositi attrezzi sagomati per eliminare le deformazioni senza dover stuccare, né riverniciare. Il sistema è interamente basato sulla manualità dell’operatore, che quindi dev’essere sufficientemente esperto, ma consente di ridurre anche della metà i costi del ripristino e di conservare la vernice originale. In questo settore si trovano figure leggendarie, che girano il mondo per riparare vetture di altissimo pregio in ogni angolo del pianeta, spesso utilizzando attrezzi che si costruiscono in proprio, associandoli ad anelli, nastri di nylon e rocchetti di plastica. La lamiera viene massaggiata con aste di ferro, coordinando il movimento del polso e dosando la forza in base al tipo di danno che si vuole eliminare e allo spessore della lamiera, che varia da Casa a Casa e da modello a modello. Dopo aver eliminato l’ammaccatura, a volte l’operatore deve rifinire il lavoro per eliminare tracce dalle superfici circostanti con piccoli ritocchi di martello; le imperfezioni della vernice vanno corrette con l’uso di un tampone e del polish. Il costo dell’operazione si può aggirare intorno a qualche centinaio di euro per ogni bozzo da togliere, ma può lievitare ulteriormente se il danno si trova in prossimità di una giuntura tra elementi diversi della carrozzeria e se la verniciatura della vettura è metallizzata. Ecco perché, alla fine, conviene assicurarsi…
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